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  • Martedì 7 gennaio 2020

Le truppe del maresciallo libico Khalifa Haftar hanno conquistato Sirte

Un bombardamento a Sirte, Libia, in una foto del 2016
(AP Photo/Manu Brabo)
Un bombardamento a Sirte, Libia, in una foto del 2016 (AP Photo/Manu Brabo)

Lunedì l’esercito guidato dal maresciallo Khalifa Haftar, che controlla l’est e un pezzo di sud della Libia, ha detto di aver conquistato Sirte, una città costiera a 370 chilometri a est di Tripoli che finora aveva fatto parte del territorio controllato dal governo libico guidato dal primo ministro Fayez al Serraj, che ha sede a Tripoli ed è appoggiato dall’ONU.

La guerra in Libia – un paese spaccato in due parti – va avanti dal 2014 ma lo scorso aprile è iniziata la sua fase più violenta dopo che Haftar aveva attaccato Tripoli e iniziato un’offensiva militare per conquistare la parte guidata da al Serraj. Negli ultimi tempi la guerra si è allargata, coinvolgendo anche altri Paesi – come avevamo spiegato qui – e pochi giorni fa la Turchia aveva inviato in Libia i propri soldati in difesa del governo di Tripoli.

La conquista di Sirte è una vittoria importante per le truppe di Haftar, per la sua rilevanza e la sua posizione strategica. È la città natale del dittatore libico Muammar Gheddafi; dopo la sua morte, nel 2011, venne conquistata da militanti vicini allo stato islamico e poi riconquistata dalle truppe del governo di unità nazionale guidato da al Serraj nel 2016.

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