Perché Samantha Cristoforetti ha lasciato l’Aeronautica militare

Per diversi motivi, ha spiegato lei stessa in un tweet, tra cui alcuni disaccordi con la Forza armata

Samantha Cristoforetti (Sebastian Gollnow/picture-alliance/dpa/AP Images)
Samantha Cristoforetti (Sebastian Gollnow/picture-alliance/dpa/AP Images)

Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), ha confermato in un tweet di avere lasciato l’Aeronautica militare, la Forza armata a cui apparteneva. La notizia era stata data il 31 dicembre da alcuni giornali italiani, tra cui Corriere della Sera e ANSA, ma non era stata confermata. Nel tweet pubblicato giovedì sera, Cristoforetti ha voluto chiarire alcune cose scritte nei giorni scorsi dalla stampa.

Cristoforetti ha scritto di lavorare nell’ESA come astronauta dal 2009, di dipendere dall’ESA per l’impegno quotidiano e di ricevere dalla stessa agenzia lo stipendio. Ha inoltre specificato di non avere cambiato mestiere, di non avere lasciato l’Aeronautica per essere stata oggetto di discriminazioni di genere (come aveva scritto qualcuno), e di avere avuto sempre il massimo appoggio dell’Italia e del governo italiano per la sua attività di astronauta.

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Cristoforetti ha scritto che «l’appartenenza alla Forza Armata ha avuto negli ultimi 10 anni un valore simbolico e affettivo», ma ha confermato l’esistenza di qualche disaccordo:

«Semplicemente, ho avuto l’occasione di esprimere alla Forza Armata, nelle sedi appropriate, il mio disaccordo riguardo ad alcune situazioni, e contestualmente, ritenuto per coerenza e per mia serenità di congedarmi. In schiettezza e reciproca cordialità, senza alcuna polemica. Speravo anche con discrezione, ma su questo nulla ho potuto.»

Samantha Cristoforetti, che è la prima e finora unica astronauta italiana, ha frequentato in Italia l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e tra il 2005 e il 2006 è diventata pilota di guerra, conseguendo titoli e riconoscimenti per la sua attività e diventando Capitano dell’Aeronautica Italiana.

Nel 2009 è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea per entrare a fare parte del programma di formazione di sei astronauti provenienti da diversi paesi europei, e in seguito ha ottenuto la qualifica di primo ingegnere di volo per le Soyuz, gli unici veicoli spaziali che consentono agli astronauti di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale dopo il pensionamento degli Shuttle nel 2011.

Il 23 novembre del 2014 ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con la missione Expedition 42 ed è rimasta in orbita intorno alla Terra per 199 giorni, conseguendo il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo.