• Italia
  • Domenica 22 dicembre 2019

Come mai Moby ha finanziato il blog di Grillo e l’azienda di Casaleggio?

Secondo il Corriere della Sera c’è un’ipotesi di indagine su possibili favori politici in cambio, come quella su Open

(CARLO FERRARO - ANSA - KRZ)
(CARLO FERRARO - ANSA - KRZ)

Sul Corriere della Sera di oggi, Fiorenza Sarzanini racconta alcune attività finanziarie svolte da Moby Spa – la società di trasporto marittimo di Vincenzo Onorato – che “avrebbe cercato sponde politiche” con versamenti di denaro destinati al blog di Beppe Grillo e alla Casaleggio Associati, l’azienda che gestisce diverse attività del Movimento 5 Stelle, oltre ai finanziamenti di cui si era già parlato per la Fondazione Open di Matteo Renzi. Sarzanini scrive che Moby – che ha ereditato Tirrenia e ha una convenzione con lo stato da 72 milioni di euro l’anno (con il monopolio di alcune tratte marittime) – effettuò i versamenti di denaro in cambio di consulenze e servizi da parte di Casaleggio, e che alcuni di questi bonifici sono stati segnalati come sospetti dall’Unità antiriciclaggio di Banca d’Italia, che ha avviato accertamenti sulla vicenda. L’ipotesi è che i versamenti fossero stati effettuati nella speranza di ottenere appoggi, in modo da tutelare il futuro piuttosto precario di Moby.

Ha finanziato la Fondazione Open di Matteo Renzi, ma non solo. Perché la «Moby spa» di Vincenzo Onorato avrebbe cercato sponde politiche versando denaro per sostenere pure il blog di Beppe Grillo e la Casaleggio Associati. Bonifici che però sono stati segnalati come «operazioni sospette» dall’Uif, l’Unità antiriciclaggio di Bankitalia. E adesso sono in corso accertamenti per verificare gli accordi economici presi tra il 2018 e il 2019. Ma anche per stabilire se questi contributi abbiano portato vantaggi alla compagnia di navigazione che ha ereditato la Tirrenia ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno il monopolio di alcune rotte marittime. Sull’accordo l’Unione Europea ha avviato un’istruttoria per verificare se si tratti di un «aiuto di Stato». E proprio questo avvalora l’ipotesi che Onorato abbia sovvenzionato fondazioni e società per ottenere appoggi per le attività delle sue aziende in Italia e all’estero e che si sia adoperato per ottenere la «modifica delle norme sull’imbarco dei marittimi sulle navi italiane».

Il «contratto di partnership» segnalato dall’Uif è quello siglato per due anni — 2018/2019 — con l’azienda che gestisce il blog di Grillo e prevede un esborso annuo di 120 mila euro l’anno. In cambio la società garantisce sia l’inserimento di messaggi pubblicitari, sia «”contenuti redazionali” con interviste a testimonial della Moby da pubblicare anche su Facebook, Twitter e Instagram». Il patto prevede «la pubblicazione di uno “spot” al mese» e ciò ha alimentato il sospetto che la cifra pattuita fosse in realtà un finanziamento politico mascherato.

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