Dieci cose che forse non avete notato nel nuovo Star Wars

L'articolo da leggere dopo che siete usciti dal cinema, per fare una discreta impressione sugli amici

Una delle critiche più frequenti che stanno circolando sull’Ascesa di Skywalker, il nono e ultimo film della saga di Star Wars, uscito in Italia il 18 dicembre, è che contenga troppe cose: troppi personaggi, troppe sottotrame, troppi riferimenti e citazioni ai film precedenti. L’Ascesa di Skywalker è effettivamente un film molto denso e concitato, in cui allo spettatore viene dato poco tempo per accorgersi di certe cose. Abbiamo messo insieme un elenco delle dieci più interessanti che magari vi sono sfuggite; o perché eravate incollati alla poltrona in attesa della successiva battaglia spaziale, oppure perché semplicemente non siete così impallinati come qualche membro della redazione del Post. Serve dirlo? Da qui in avanti c’è una flotta di SPOILER.

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1. Snoke era un burattino?
Il film si apre con una scena molto teatrale ma anche piuttosto didascalica in cui l’Imperatore spiega a Kylo Ren di averlo influenzato per tutta la vita, nella speranza che un giorno lo aiutasse a tornare potente (o che gli portasse Rey, come si scopre più avanti). Sono sue le «voci» che Kylo Ren ha sentito negli anni nella propria testa e che nel periodo precedente alle vicende dei film lo avevano probabilmente convinto a passare al Lato Oscuro della Forza: sentiamo soprattutto quella di Darth Vader, suo nonno, e quella del Supremo Snoke, che a giudicare dal settimo e ottavo film sembrava essere il principale antagonista della terza trilogia (tanto che in molti avevano criticato la relativa facilità con cui viene ucciso nello scorso film).

Invece, l’Imperatore spiega a Kylo Ren di avere «creato» Snoke, e gli mostra alcune vasche che contengono pezzi del corpo del vecchio leader Supremo. La principale ipotesi, a questo punto, è che Snoke sia sempre stato un clone controllato dall’Imperatore. In effetti, nei primi due film Snoke vuole sostanzialmente due cose: completare l’addestramento di Kylo Ren e convertire Rey al Lato Oscuro, le stesse che l’Imperatore cerca di fare nel nono film. La relazione fra l’Imperatore e Snoke era stato l’unico pezzo di trama trapelato nelle settimane precedenti all’uscita del film.

(le vasche con i pezzi dei cloni di Snoke, in una scena moolto buia)

2. Le donne
Qualche fan reazionario della vecchia guardia ne rimarrà deluso, ma dall’Ascesa di Skywalker scopriamo che nel Primo Ordine molte donne ricoprono ruoli di rilievo, come mai era successo nel vecchio Impero galattico: ce ne sono fra i soldati di terra, come si nota nelle scene sul pianeta Kijimi e dai racconti di Jannah, la disertrice incontrata da Finn, e persino nel Consiglio che assiste Kylo Ren nelle sue decisioni. Nei film precedenti l’unica donna fra le fila del Primo Ordine che avevamo conosciuto era stata Capitan Phasma, la comandante con l’armatura luccicante interpretata da Gwendoline Christie.

3. Pryde e Tarkin
Come già avvenuto nel settimo film della saga, la nuova trilogia ha introdotto alcuni personaggi di secondo piano ispirandosi esplicitamente a quella originale. La figura del generale Pryde, che nell’Ascesa di Skywalker è il vice di Kylo Ren, rimanda direttamente al Grand Moff Wilhuff Tarkin, che nel primissimo film della saga era il comandante della Morte Nera. Il suo personaggio era interpretato da Peter Cushing, uno dei pochi attori già famosi che parteciparono al film. L’attore che interpreta Pryde, il britannico Richard Grant, ha detto più volte di essersi ispirato a lui per il suo ruolo.

4. Le scene di Leia
Il regista e sceneggiatore del film J.J. Abrams aveva anticipato che per inserire il personaggio della principessa Leia – interpretata da Carrie Fisher, morta ormai tre anni fa – avrebbe utilizzato «cinque o sei scene» girate per il settimo film e poi tagliate. Il lavoro fatto sulle scene di Leia è piuttosto buono, e non si direbbe che sono state girate cinque anni fa e poi modificate e montate in un contesto diverso. La cosa curiosa è che alcune erano già pubbliche: quella in cui Leia avverte di «non sottovalutare mai un droide» – ripresa più volte nell’Ascesa di Skywalker – era già stata pubblicata nei contenuti extra dell’edizione Blu-ray del settimo film. Non è chiaro invece come abbiano realizzato la scena in cui Leia si allena con la spada laser insieme a Luke. Ad alcuni ha ricordato quella alla fine di Rogue One, il primo spinoff della saga: all’epoca Leia era stata interpretata dall’attrice norvegese Ingvild Deila e poi ritoccata con la computer grafica.

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5. La famiglia Palpatine?
Nell’Ascesa di Skywalker si scopre finalmente l’identità di Rey: è la nipote dell’Imperatore, cioè l’ultima discendente della famiglia Palpatine. In una visione Rey capisce che i suoi genitori l’avevano abbandonata da piccola su Jakku, lo sperduto pianeta desertico del settimo film, affinché l’Imperatore non la trovasse. Le informazioni sul suo passato finiscono qui: non sappiamo esattamente che persone fossero i genitori di Rey né chi fosse la compagna di Sheev Palpatine, cioè il nome che aveva l’Imperatore prima di assumere il suo titolo. Su Reddit diversi impallinati ipotizzano sia Sly Moore, un oscuro personaggio che lavora come consulente per Palpatine e si vede per qualche secondo nella trilogia dei prequel (ma non abbiamo prove che sia davvero lei).

(Un personaggio che compare per pochi secondi nei film più dimenticabili della saga poteva non avere la sua action figure? Certo che no)

6. «Lo so»
Il segreto tenuto nascosto meglio dalla produzione è stato sicuramente il ritorno di Harrison Ford nel ruolo di Han Solo, ucciso da Kylo Ren alla fine del settimo film. Ren lo incontra (o lo ricorda?) su Kef Bir, il pianeta oceanico che ospita i resti della seconda Morte Nera. Il dialogo è piuttosto breve e smozzicato, ma contiene una citazione di quelle che fanno girare la testa agli impallinati: verso la fine Kylo Ren lo chiama «papà» e sembra voler aggiungere qualcosa, ma Han Solo taglia corto e risponde «lo so». È una battuta famosissima che il suo personaggio dice a Leia nel quinto film della saga quando sta per essere ibernato nell’azoto, e che Leia dice a lui poco prima di uccidere due soldati imperiali nel sesto film. Se la inventò lo stesso Harrison Ford, come ha spiegato estesamente in una recente intervista.

7. Le voci degli Jedi
Fra le voci che Rey sente nella sua testa poco prima di attaccare l’Imperatore, verso la fine del film, ce ne sono alcune molto riconoscibili che vanno inevitabilmente perse nel doppiaggio in italiano. Si sentono quella di Luke Skywalker, interpretato da Mark Hamill, ma anche quelle di Ewan McGregor, Samuel Jackson e Liam Neeson, che interpretano tre importanti Jedi nella trilogia dei prequel (rispettivamente Obi-Wan Kenobi, Mace Windu e Qui-Gon Jinn).

Ci sono anche Hayden Christensen, noto soprattutto per avere interpretato (maluccio) Anakin Skywalker nella stessa trilogia, e l’attrice Ashley Eckstein, che doppia la Jedi Ahsoka Tano nei vari cartoni ufficiali della saga. Una delle voci che si sente più distintamente è quella di Obi-Wan/Ewan McGregor, che tre mesi fa ha annunciato che farà il protagonista di una nuova serie tv di Star Wars che uscirà dopo The Mandalorian.

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8. John Williams e J.J. Abrams
Il celebre musicista e compositore compare brevemente nel film quando i protagonisti entrano in un locale sul pianeta Kijimi: è l’anziano con la barba che li guarda sdegnato prima che la telecamera si sposti altrove. Sembra che il suo personaggio si chiami Oma Tres, anagramma di “maestro”. Diversi spettatori hanno notato inoltre che la voce del nuovo droide D-O sembra quella del regista. Sappiamo già che Abrams ha un’affezione speciale per D-O, visto che qualche giorno fa aveva ammesso di esserselo portato a casa alla fine delle riprese.

(il personaggio di Williams in un’immagine trapelata nei giorni scorsi)

Da qualche parte nelle scene di gruppo della Resistenza potrebbe comparire anche Lin Manuel Miranda, famosissimo negli Stati Uniti per aver scritto e recitato il musical Hamilton.

9. Altre facce note
Per i fan più assidui, nelle ultime scene dell’Ascesa di Skywalker compaiono per pochi secondi diversi popolari personaggi della trilogia originale: su tutti il pilota Wedge Antilles – interpretato dall’attore Denis Lawson – cioè quello che distrugge la seconda Morte Nera nel sesto film, gli orsetti pucciosi noti come Ewok e un gruppo di Jawa, già visti di recente anche nella serie tv The Mandalorian. Nei prossimi giorni i più attenti potranno distinguere astronavi già note fra quelle che si presentano su Exegol per la battaglia finale contro il Primo Ordine.

10. Chewbecca ottiene finalmente una medaglia
Verso la fine del film, una comandante della Resistenza consegna a Chewbecca una cosa che Leia gli aveva lasciato in eredità: una medaglia d’oro. È forse l’occhiolino più esplicito alla comunità online di Star Wars: per anni i fan si sono chiesti perché nell’ultima scena del primissimo film Chewbecca non abbia ricevuto una medaglia per avere distrutto la Morte Nera, a differenza di Luke Skywalker e Han Solo. Naturalmente, qualcuno ci ha anche fatto dei meme. Anni fa si è venuto a sapere che secondo le indicazioni di George Lucas, il creatore della saga, «le medaglie non contano molto per gli Wookiee», cioè la specie di Chewbecca.

Peter Mayhew, l’attore che ha interpretato Chewbecca nella trilogia originale, morto ad aprile, qualche tempo fa aveva raccontato che secondo lui le vere ragioni erano altre: «o non avevamo abbastanza soldi per comprarmi una medaglia, oppure Carrie Fisher era troppo bassa per raggiungere il mio collo».