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  • Domenica 15 dicembre 2019

Chi è John Bercow, che stasera sarà ospite a “Che tempo che fa”

Se il suo nome non vi dice niente, vi diciamo una sola parola: «Ordeeerrrr»

(Hollie Adams/Getty Images)
(Hollie Adams/Getty Images)

Stasera a “Che tempo che fa” sarà ospite John Bercow, 56enne ex speaker della Camera del Parlamento britannico, diventato piuttosto famoso negli ultimi tempi anche fuori dal Regno Unito per i suoi modi bizzarri e il grido con cui sollecitava i parlamentari al silenzio, «Ordeeerrrr»

Prima di farsi conoscere anche dal resto del mondo, Bercow era già un personaggio piuttosto noto nel Regno Unito per il modo con cui aveva gestito il suo ruolo, a cui era stato eletto nel 2009 dopo 12 anni di carriera da parlamentare dei Conservatori. Di norma lo speaker, nonostante sia l’incarico più importante nella Camera bassa del Parlamento britannico, dovrebbe essere completamente imparziale e svolgere una funzione simile a quella del nostro presidente della Camera, per capirci. Fin dalla sua elezione, però, Bercow ha interpretato il suo incarico in maniera più attiva e originale.

Bercow è andato più volte oltre le tradizionali procedure del Parlamento, come quando ha approvato la presentazione dell’emendamento sui tempi del “piano B” di Theresa May; ha rafforzato il ruolo dei parlamentari di fronte al potere esecutivo, per esempio concedendo loro più tempo per sottoporre il capo del governo di turno al cosiddetto “Question Time”, il tradizionale appuntamento delle domande al primo ministro; ed è intervenuto con grande enfasi e protagonismo in alcune controversie che hanno riguardato la Camera dei Comuni, come quando si oppose a una possibile visita nel Parlamento britannico del presidente statunitense Donald Trump, per «la nostra opposizione al razzismo e al sessismo» e per «il nostro impegno per l’uguaglianza davanti alla legge».

La fama di Bercow come speaker imprevedibile e antagonista – contro i parlamentari con più potere, ma soprattutto contro il governo conservatore di Theresa May – è aumentata con Brexit, sia perché le sedute del Parlamento britannico erano improvvisamente seguite in tutto il mondo, sia perché Bercow ha dato più volte l’impressione di volere ritagliare per il Parlamento un ruolo più ampio nella gestione di Brexit di quello che aveva in mente il governo, allora guidato da Theresa May.

L’attitudine e le risposte di Bercow non sono piaciute tra gli altri anche ai giornalisti dei tabloid britannici, tradizionalmente molto conservatori e schierati dalla parte di Brexit. Dopo la controversa seduta parlamentare del 9 gennaio, il Daily Mail ha descritto Bercow come «un damerino egocentrico che si dà un sacco di arie, una vergogna per la sua carica», mentre il Sun come «un nano sudaticcio che si crede chissà chi» (Bercow è piuttosto basso).

Bercow ha lasciato il suo incarico all’inizio di novembre dopo dieci anni di mandato: di recente ha iniziato a tenere conferenze e interviste – fra cui una in cui ha definito Brexit «il più grosso errore in politica estera dal Secondo dopoguerra» – e durante lo spoglio delle recenti elezioni politiche nel Regno Unito ha lavorato come commentatore per Sky News.