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  • Lunedì 25 novembre 2019

L’amministrazione Trump ha perso un altro pezzo

È una storia che riguarda i tentativi di Donald Trump di non far processare un militare accusato di crimini di guerra

(AP Photo/Alex Brandon)
(AP Photo/Alex Brandon)

L’amministrazione Trump ha perso un altro membro, dopo che il segretario della Marina Richard Spencer è stato costretto alle dimissioni a causa di una complicata vicenda che riguarda alcuni militari americani accusati di crimini di guerra e i tentativi del presidente Donald Trump di proteggerli dalle indagini e dai processi. Le dimissioni di Spencer sono state annunciate dal suo superiore, il segretario alla Difesa Mark Esper. In un comunicato stampa, Esper ha detto di aver perso fiducia nel suo segretario della Marina dopo aver scoperto che Spencer aveva avuto un atteggiamento ambiguo sulla vicenda dei militari sotto inchiesta, agendo in maniera opposta rispetto a quello che faceva in pubblico.

I dettagli della vicenda – oltre lo scarno comunicato ufficiale – sono stati rivelati ai principali giornali statunitensi da fonti del dipartimento della Difesa. Secondo queste ricostruzioni, mentre Spencer cercava pubblicamente di ottenere un procedimento disciplinare nei confronti dell’ufficiale dei Navy Seal Edward Gallagher, accusato dai suoi stessi compagni di unità di aver commesso crimini di guerra in Iraq nel corso del 2017, in privato stava facendo l’opposto ed era in trattativa segrete per accontentare la Casa Bianca, che aveva chiesto alla marina di non sottoporre Gallagher ad alcuna procedura disciplinare.

Trump, infatti, si era personalmente espresso sul caso di Gallagher e su quello di altri due militari accusati di aver commesso crimini di guerra, chiedendo di non perseguire i militari e accusando i procedimenti nei loro confronti di essere ingiusti e basati su prove inattendibili. Trump aveva già deciso la grazia di Clint Lorance, un tenente dell’esercito condannato a 19 anni per l’assassinio di due civili, e quello del maggiore Mathew L. Golsteyn, accusato dell’omicidio di un uomo afghano disarmato.

In seguito alle richieste di Trump, che contraddicevano il parere dei vertici militari statunitensi, la giustizia militare ha deciso di non punire Gallagher per condotta disonorevole, l’unica accusa per la quale era stato trovato colpevole (Gallagher, tra le altre cose, era stato accusato dai suoi stessi uomini di aver ucciso prigionieri inermi con un coltello e di aver minacciato di morte i commilitoni che lo avessero denunciato). La marina aveva comunque deciso di sottoporlo a un procedimento disciplinare che avrebbe potuto portare alla sua espulsione dai Navy Seal.

La scorsa settimana Trump ha criticato questa decisione con un tweet, portando molto scompiglio tra gli alti ranghi della marina e spingendo il segretario Spencer a minacciare le dimissioni. A quanto scrivono i giornali, a questo punto, il superiore di Spencer, il segretario alla Difesa Esper, sarebbe intervenuto a supporto del suo subordinato, cercando di persuadere Trump a lasciare che il procedimento disciplinare della marina seguisse il suo corso.

Ma nel frattempo Spencer stava segretamente tentando un’altra strada. Stando a quanto hanno rivelato le fonti del dipartimento della Difesa, il segretario alla Marina aveva iniziato a trattare con la Casa Bianca per far sì che il procedimento a Gallagher venisse accettato e offrendo in cambio la certezza che il militare non sarebbe stato riconosciuto come colpevole. Secondo i giornali Spencer avrebbe condotto questa trattative senza avvisare nessuno, né gli ufficiali dei Navy Seal, né il suo superiore Esper e nemmeno l’avvocato di Gallagher. Quando Esper ha scoperto le manovre del suo sottoposto, sostengono le fonti del dipartimento della Difesa, non avrebbe avuto altra scelta se non chiedere le sue dimissioni.

Nel frattempo, il procedimento interno della marina contro Gallagher è andato avanti. L’ufficiale sarà sottoposto all’audizione di una commissione speciale a causa della sua condanna per condotta disonorevole e, al termine dell’esame, potrebbe perdere la sua “spilla con il tridente”, il simbolo dell’appartenenza al reparto d’élite dei Navy Seal.