La Corte di Cassazione ha detto che il decreto Sicurezza di Salvini non può essere applicato in modo retroattivo

Matteo Salvini (ANSA/ANGELO CARCONI)
Matteo Salvini (ANSA/ANGELO CARCONI)

Il decreto Sicurezza, voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e responsabile dell’introduzione di norme più rigide in tema di immigrazione e sicurezza urbana, non può essere applicato in maniera retroattiva: lo ha stabilito mercoledì la Corte di Cassazione, esprimendosi su un ricorso del ministero dell’Interno contro tre casi di concessione di permessi di soggiorno per motivi umanitari. La Corte ha confermato la possibilità per tutte le persone che avevano fatto richiesta di protezione internazionale prima del 5 ottobre 2018, giorno dell’entrata in vigore del decreto, di potersi vedere riconoscere la vecchia protezione umanitaria, praticamente eliminata con il decreto sicurezza.

La Corte ha anche stabilito che il solo dato di essersi inseriti socialmente e economicamente nella società italiana non è sufficiente per dare ai migranti il permesso di soggiorno per motivi umanitari: occorre comparare anche la «specifica compromissione» dei diritti umani nel paese di origine di chi richiede il permesso di soggiorno per motivi umanitari.