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  • Mercoledì 6 novembre 2019

Cosa sta succedendo al Napoli

Ieri sera i giocatori hanno deciso a sorpresa di non rispettare il ritiro imposto dal presidente Aurelio De Laurentiis, tanto da far parlare di “ammutinamento”

(Francesco Pecoraro/Getty Images)
(Francesco Pecoraro/Getty Images)

Da ieri sera la squadra di calcio del Napoli sta attraversando una lite interna che ha già avuto conseguenze molto visibili e commentate, e che secondo alcuni giornalisti sportivi potrebbe mettere a rischio il progetto tecnico dell’allenatore Carlo Ancelotti e la stagione in corso. Stagione che è iniziata piuttosto male, dato che dopo 11 giornate di Serie A il Napoli – considerato a inizio campionato una possibile contendente per lo Scudetto – è settimo a 11 punti dalla Juventus prima in classifica. Le cose per il Napoli vanno molto meglio in Champions League, dove però mancano ancora due partite alla fine della fase a gironi.

Dopo la partita di Champions League di ieri sera contro il Salisburgo – giocata molto bene eppure finita soltanto 1-1 – i giocatori del Napoli hanno deciso di non rispettare il ritiro imposto alcuni giorni fa dal presidente Aurelio De Laurentiis, che aveva deciso che i giocatori avrebbero dormito in un albergo a poca distanza dal centro sportivo della squadra. Hanno invece lasciato lo stadio con le proprie auto, nonostante il pullman della società li aspettasse nel parcheggio. La decisione dei giocatori del Napoli ha pochissimi precedenti nel calcio ad alto livello: nessuno dei giocatori né dello staff tecnico si è presentato in sala stampa per spiegarne le ragioni ai giornalisti che seguono la squadra, che da ieri sera si trovano in grande difficoltà a raccontare quello che stava succedendo, durante le trasmissioni che seguono la serata di Champions League.

Nel primo pomeriggio sul sito del Napoli è apparso un criptico comunicato stampa che non chiarisce nessuno degli aspetti più oscuri e si chiude spiegando di avere «determinato un silenzio stampa fino a data da definire».

La Società comunica che, con riferimento ai comportamenti posti in essere dai calciatori della propria prima squadra nella serata di ieri, martedì 5 novembre 2019,  procederà a tutelare i propri diritti economici, patrimoniali, di immagine e disciplinari in ogni competente sede. Si precisa  inoltre di aver affidato la responsabilità decisionale in ordine alla effettuazione di giornate di ritiro da parte della prima squadra all’allenatore della stessa Carlo Ancelotti. Infine comunica di aver determinato il silenzio stampa fino a data da definire.

Le difficoltà del Napoli erano iniziate qualche settimana fa, ed erano di natura esclusivamente sportiva. Dopo avere iniziato la stagione alla grande, battendo il Liverpool campione in carica della Champions League e giocando alla pari con la Juventus nella rocambolesca sconfitta di fine agosto, la situazione è progressivamente sfuggita di mano. Nelle prime dodici partite ufficiali Ancelotti ha schierato dodici formazioni diverse, cambiando a volte interi reparti da una partita all’altra, e al contrario dell’anno scorso non ha ancora individuato modulo e giocatori titolari da schierare con continuità.

Soprattutto in Serie A, inoltre, il Napoli ha sofferto il momento poco brillante di alcuni dei suoi calciatori più forti come Lorenzo Insigne – che non segna da settembre e a metà ottobre era stato accusato da Ancelotti di allenarsi male – e l’attaccante messicano Hirving Lozano, acquistato in estate per 38 milioni di euro ma apparso piuttosto spaesato nelle ultime partite (prima del gol di ieri contro il Salisburgo non segnava da un mese e mezzo). La squadra è stata poi penalizzata da alcune partite girate male, come quella persa 1-0 contro il Cagliari dopo avere attaccato per 80 minuti, o il pareggio per 1-1 contro la Spal, che per la mole di occasioni creata dal Napoli poteva finire con tre o quattro gol di scarto.

Il brutto periodo del Napoli è culminato settimana scorsa con la sconfitta per 2-1 contro la Roma, che lo ha ulteriormente allontanato dalle prime quattro posizioni in classifica (cioè quelle che qualificano alla Champions League). Dopo la partita De Laurentiis aveva spiegato a Radio Kiss Kiss che la squadra aveva problemi di «amalgama» perché diversi giocatori nuovi erano arrivati alla fine del mercato, mentre diversi altri avevano partecipato soltanto all’ultima fase del ritiro estivo perché impegnati con le nazionali. De Laurentiis aveva accusato inoltre parte dei giocatori di scarsa «concentrazione», soprattutto nelle partite contro avversari più deboli: «sono gli stessi giocatori che devono trovare delle motivazioni, e non solo quando si affrontano Liverpool e Salisburgo», ha spiegato cercando di motivare la sua decisione di mandare la squadra in ritiro. De Laurentiis non è nuovo né a dichiarazioni molto nette sulle prestazioni della squadra e dei singoli giocatori, né a misure decise apparentemente in solitudine, senza consultarsi con il resto della società.

La decisione infatti non era stata condivisa con Ancelotti e il suo staff, che lo ha ammesso nella conferenza stampa precedente alla partita contro il Salisburgo, ed evidentemente nemmeno con i calciatori. La Gazzetta dello Sport ha scritto che dopo il pareggio contro il Salisburgo di ieri molti di loro erano convinti che il ritiro si sarebbe concluso: «quando i giocatori hanno capito che nulla sarebbe cambiato e dovevano rientrare a Castel Volturno, nello spogliatoio è partito l’ammutinamento e la comunicazione è stata data al vice presidente Edoardo De Laurentiis, che ha informato telefonicamente il padre». Stando ai retroscena dei giornali sportivi, da prendere con le molle perché non confermati da nessuna fonte ufficiale, i due giocatori che hanno comunicato a Edoardo De Laurentiis che la squadra non avrebbe rispettato il ritiro sono stati Insigne e il centrocampista brasiliano Allan. Ancelotti e il suo staff hanno invece rispettato le indicazioni di De Laurentiis e dormito al centro sportivo del Napoli, a Castel Volturno. In mattinata i giocatori si sono presentati al centro per un breve allenamento, per poi andarsene poco dopo pranzo.

Il comunicato pubblicato dal Napoli non chiarisce quale sia la posizione di De Laurentiis, né se i giocatori riceveranno qualche tipo di punizione. Il Mattino sostiene che la società «chiederà risarcimento per danno di immagine ai calciatori», come sembra anche da alcuni passaggi del comunicato, ma sembra difficile che nel pieno della stagione una società voglia fare causa a una ventina di calciatori col rischio concreto che la situazione possa peggiorare ulteriormente. La Gazzetta dello Sport parla invece di «multe» per i giocatori, e aggiunge che De Laurentiis ha discusso coi suoi avvocati della possibilità di «risolvere il contratto con Ancelotti».

Nell’ultima partita prima della sosta per le nazionali il Napoli dovrà giocare in casa contro il Genoa, mentre appena dopo la sosta avrà due partite molto importanti per la stagione: la trasferta in casa del Milan e quattro giorni dopo quella contro il Liverpool, in Champions League.