• Mondo
  • Venerdì 1 novembre 2019

Halloween nelle proteste di Hong Kong

Migliaia di manifestanti hanno sfidato il divieto di indossare maschere in pubblico e ci sono stati scontri con la polizia e arresti

Un uomo con la maschera del presidente cinese Xi Jinping (AP Photo/Vincent Yu)
Un uomo con la maschera del presidente cinese Xi Jinping (AP Photo/Vincent Yu)

Solitamente la notte di Halloween, quella tra il 31 ottobre e il primo novembre, viene festeggiata a Hong Kong da migliaia di persone in maschera, soprattutto nel quartiere di Lan Kwai Fong, che di solito è affollato come alla vigilia dell’anno nuovo. Quest’anno, dopo cinque mesi di proteste anti-governative, non c’è stato nessun festeggiamento e il quartiere è rimasto deserto, con i proprietari dei locali e dei ristoranti sempre più preoccupati per i loro affari.

Verso le sette di sera, molte persone si erano riunite nella zona: alcune indossavano maschere del presidente cinese Xi Jinping, della leader Carrie Lam e di Guy Fawkes, una era travestita da contenitore per gas lacrimogeni, sfidando il divieto approvato il 4 ottobre scorso dal governo di usare le maschere durante tutte le manifestazioni e i raduni pubblici. Qualche ora prima il capo della polizia aveva pubblicato un video su Facebook dicendo che sarebbe stato possibile indossare le maschere e truccarsi per Halloween, ma che i poliziotti avrebbero potuto chiedere a chiunque di rimuoverle per verificarne l’identità. Nonostante questo la polizia, dopo momenti di tensione con i manifestanti che urlavano slogan per la rivoluzione e la libertà, ha impedito l’accesso al quartiere e lo ha sgomberato, arrestando alcuni manifestanti.

Un manifestante ha raccontato al Wall Street Journal che lui e i suoi amici volevano semplicemente divertirsi e passare una notte tranquilla dopo mesi di proteste, il proprietario di un bar del quartiere ha spiegato che «questa sera era l’unica speranza di sopravvivere al mese»: alle nove il bar era vuoto e la polizia non aveva fatto passare gli unici clienti che avevano prenotato due tavoli. In questi giorni le conseguenze delle proteste sull’economia sono diventate molto preoccupanti: giovedì, dopo due trimestri consecutivi di calo del PIL, Hong Kong è entrato ufficialmente in recessione per la prima volta negli ultimi dieci anni. Inoltre da luglio a settembre il PIL è diminuito del 3,2 per cento rispetto al trimestre precedente: è il peggior risultato dalla crisi economica globale del 2008. Sono colpiti soprattutto il settore del turismo e dell’intrattenimento e quello del commercio.

Giovedì sera ci sono state proteste e scontri anche in altre zone della città, tra cui in un quartiere vicino al porto, dove manifestanti mascherati hanno bloccato il traffico nella strada principale prima di venire dispersi dalla polizia. Altri piccoli gruppi di persone si sono tenuti lontani dalle zone più frequentate del centro, e hanno manifestato o festeggiato Halloween in costume.