Ci sono scontri tra forze turche e curdi siriani nelle zone coinvolte nella tregua annunciata ieri da Stati Uniti e Turchia

Una colonna di fumo a Ras al Ain, 17 ottobre 2019 (Ozan KOSE / AFP)
Una colonna di fumo a Ras al Ain, 17 ottobre 2019 (Ozan KOSE / AFP)

Nonostante la tregua annunciata ieri da Turchia e Stati Uniti, venerdì mattina ci sono stati scontri tra forze turche e curdi siriani attorno alla città siriana di Ras al Ain, nella zona in cui si sarebbero dovute interrompere le operazioni militari per cinque giorni. Rami Abdul Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione che monitora quello che succede in Siria, ha detto che ci sono stati sporadici colpi di artiglieria sparati dai due schieramenti, mentre un giornalista di AFP che si trova dalla parte turca del confine ha parlato di colonne di fumo nero che si sollevavano dal territorio siriano.

Gli scontri starebbero coinvolgendo da una parte le forze turche e i loro alleati dell’Esercito nazionale siriano (ex Esercito libero siriano, cioè un gruppo di ribelli che da diverso tempo è alle dipendenze turche), dall’altra i curdi siriani.

Secondo l’interpretazione turca della tregua, oltre alla temporanea interruzione delle operazioni militari, l’accordo raggiunto con gli Stati Uniti prevede anche il ritiro dei curdi siriani dal “corridoio di sicurezza” immaginato dalla Turchia, che si estende fino a 30 chilometri a sud dal confine turco siriano, l’abbandono delle armi da parte dei miliziani curdi e lo smantellamento delle loro postazioni difensive. Giovedì sera il capo delle Forze democratiche siriane, la coalizione di arabi e curdi che negli ultimi anni ha combattuto contro l’ISIS insieme agli Stati Uniti, ha detto che i curdi avrebbero accettato l’interruzione delle violenze, ma non aveva detto niente sulle altre questioni, lasciando intendere che le altre richieste non verranno soddisfatte.