Secondo gli exit poll, il costituzionalista Kaïs Saïed ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Tunisia

(AP Photo/Hassene Dridi)
(AP Photo/Hassene Dridi)

Secondo i principali exit poll, il costituzionalista Kaïs Saïed ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Tunisia, che si sono tenute domenica 13 ottobre. Saïed avrebbe ottenuto più del 70 per cento dei voti distanziando di circa 40 punti l’altro candidato arrivato al ballottaggio, l’imprenditore televisivo Nabil Karoui. Al primo turno Saïed aveva ottenuto il 18,4 per cento, mentre Karoui il 15,6. In vista del ballottaggio è stato probabilmente decisivo l’appoggio a Saïed da parte di Ennahda, il partito islamista che domina il panorama politico sin dalla caduta del regime di Ben Ali, avvenuta nel 2011 in seguito ai movimenti della cosiddetta “primavera araba”.

Kaïs Saïed ha 61 anni, è un professore di diritto costituzionale e si era presentato alle elezioni da indipendente. Era stato definito un personaggio atipico: aveva rifiutato il finanziamento pubblico a cui era legalmente autorizzato, e non aveva dietro di sé né un partito né una struttura che lo appoggiasse apertamente. Aveva raccolto i 10mila dinar (3 mila euro) di deposito necessari per presentare una candidatura all’interno della sua famiglia. Saïed aveva messo al centro della propria campagna la critica verso la classe politica tradizionale e un discorso molto conservatore sulle questioni sociali, tanto che alcuni critici lo avevano definito un islamista radicale.

Tra le altre cose, Kaïs Saïed è un sostenitore della pena di morte e della disuguaglianza di genere in tema di successione ereditaria. Saïed non era comunque uno sconosciuto per i tunisini: come costituzionalista era stato invitato spesso in tv, soprattutto a commentare il processo post-rivoluzionario. Il suo volto impassibile e la sua voce pacata e profonda gli erano valsi il soprannome di “Robocop”.