Rodolfo De Benedetti dice che l’offerta di suo padre per Gedi è inaccettabile

Ha detto di essere «amareggiato e sconcertato» per l'offerta con cui Carlo De Benedetti voleva ricomprare l'editore di Repubblica e della Stampa

(MATTEO BAZZI / ANSA)
(MATTEO BAZZI / ANSA)

La società CIR, che controlla il gruppo editoriale Gedi – che a sua volta pubblica i quotidiani Repubblica, Stampa e Secolo XIX, oltre al settimanale l’Espresso e numerosi quotidiani locali – ha respinto l’offerta di acquisto arrivata dal suo ex presidente Carlo De Benedetti. A respingere l’offerta sono stati i figli di De Benedetti, che, da circa dieci anni, controllano CIR, la holding di famiglia. Rodolfo, il più anziano e attuale presidente di CIR, ha spiegato che l’offerta del padre è arrivata in maniera imprevista e che non è stata accolta affatto bene:

«Sono profondamente amareggiato e sconcertato»

L’offerta di Carlo De Benedetti era stata presentata in maniera ufficiale venerdì scorso, quando la sua società Romed aveva offerto a CIR 38 milioni di euro per acquistare il 30 per cento circa delle azioni del gruppo editoriale Gedi. L’offerta, era scritto nella nota ufficiale, aveva lo scopo di portare a un “rilancio” del gruppo che, da tempo, si trova in difficoltà.

Commentando l’offerta, diversi giornali davano per scontato che sarebbe stata accettata (nonostante non fosse particolarmente allettante: il prezzo offerto era infatti pari al valore di mercato delle azioni nella giornata di venerdì, senza nemmeno un centesimo di euro come premio). Sembrava infatti impossibile che una simile proposta non fosse stata discussa all’interno della famiglia De Benedetti.

Domenica, invece, le risposte ufficiali di CIR e dei figli di Carlo De Benedetti hanno rivelato che la proposta non era stata affatto concordata ed era invece arrivata del tutto a sorpresa. In realtà era noto da tempo che all’interno della famiglia De Benedetti i rapporti non fossero particolarmente buoni. In particolare, il padre Carlo rimproverava ai figli una mancanza di capacità e lungimiranza nella gestione del gruppo Gedi, mentre i figli risentivano delle frequenti critiche e degli attacchi del padre, lanciati spesso durante interviste e interventi televisivi.

Lunedì mattina Carlo De Benedetti ha risposto altrettanto polemicamente a suo figlio Rodolfo:

Trovo bizzarre le dichiarazioni di mio figlio Rodolfo. È la stessa persona che ha trattato la vendita del Gruppo Espresso a Cattaneo e Marsaglia. La gestione sua e di suo fratello Marco hanno determinato il crollo del valore della azienda e la mancanza di qualsiasi prospettiva, concentrandosi esclusivamente sulla ricerca di un compratore visto che non hanno né competenza. Né passione per fare gli editori.