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  • Mercoledì 2 ottobre 2019

Il baseball ha un problema di stadi vuoti

Per questo le squadre di Major League hanno introdotto abbonamenti che permettono di assistere alle partite restando in piedi, a prezzi più bassi degli altri

Uno spettatore durante una partita dei Chicago White Sox contro i Detroit Tigers, al Guaranteed Rate Field di Chicago (Jonathan Daniel/Getty Images)
Uno spettatore durante una partita dei Chicago White Sox contro i Detroit Tigers, al Guaranteed Rate Field di Chicago (Jonathan Daniel/Getty Images)

La stagione del baseball statunitense sta per finire: martedì sono iniziati i playoff della Major League, il miglior campionato di baseball al mondo, e tra meno di un mese si svolgeranno le World Series, le finali. Quella di quest’anno verrà ricordata come la stagione degli home run, visto il nuovo record di battute fuoricampo (l’undici per cento in più rispetto al precedente record), ma anche come la stagione in cui è stato raggiunto il minimo di biglietti venduti dal 2003.

Il New York Times scrive che nelle 2.429 partite della stagione regolare sono stati venduti circa 68 milioni di biglietti, più di un milione in meno rispetto ai 70 milioni del 2018, e più di 10 milioni in meno rispetto ai 79 milioni venduti nel 2007. Le partite di baseball sono mediamente più lunghe di quelle di basket e football, e seguire i nove inning allo stadio dal vivo vuol dire stare seduti anche per tre/quattro ore, cosa che per un pubblico sempre più anziano può risultare faticoso.

Quello che una volta era il “passatempo nazionale” degli Stati Uniti, negli ultimi anni ha attirato sempre meno nuovi tifosi, con la conseguenza che negli stadi gli spettatori sono diventati sempre meno. La difficoltà del baseball nello stare al passo con i due altri sport più diffusi negli Stati Uniti, il basket e il football americano, è un problema che va avanti da diverso tempo e che preoccupa non poco le squadre della MLB, che fanno sempre più fatica a far appassionare le nuove generazioni a questo sport.

Allo stesso tempo, però, i prezzi dei biglietti sono aumentati, cosa che per uno sport seguito soprattutto dalla classe operaia ha significato un progressivo svuotamento degli stadi. Nonostante la perdita di ricavi provenienti dai biglietti, le squadre quest’anno hanno ottenuto ricavi che hanno superato del 70 per cento quelli di dieci anni fa, grazie alla vendita dei diritti televisivi e a nuove sponsorizzazioni. L’accordo televisivo stipulato nel 2018 dalla MLB con la Fox porterà infatti alle squadre circa 5 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2028, quasi un miliardo in più dell’accordo precedente.

I dirigenti sanno però che, nonostante le squadre siano sempre più ricche, gli stadi vuoti a lungo termine potrebbero costituire un grande problema di immagine e, più in generale, potrebbero portare sempre meno persone ad appassionarsi al baseball (e quindi far deprezzare anche il valore dei diritti televisivi). Per questo motivo molte squadre stanno cercando metodi alternativi per riportare il pubblico a vedere le partite dal vivo, offrendo nuovi sistemi di vendita dei biglietti che somigliano più a quelli per servizi di streaming come Netflix e Spotify che a veri e propri abbonamenti sportivi.

Al posto degli abbonamenti stagionali per i posti a sedere, per esempio, le squadre hanno iniziato a vendere i cosiddetti “ballpark pass”, che permettono di accedere allo stadio e di assistere alle partite senza sedersi. Si può guardare la partita in piedi, stando negli spazi dedicati ai possessori del pass, e nelle molte pause di gioco ci si può muovere liberamente nelle aree dello stadio dedicate all’intrattenimento e alla ristorazione.

Questi pass hanno costi inferiori a quelli di un abbonamento stagionale, e come i servizi di streaming si pagano mensilmente. «Non diventi di certo ricco con i ballpark pass, ma almeno fai tornare il pubblico allo stadio», ha detto Brooks Boyer, vicepresidente della sezione marketing e della vendita dei biglietti dei Chicago White Sox. Al momento 18 delle 30 squadre dell’MLB hanno introdotto abbonamenti di questo tipo, con prezzi che variano molto a seconda dei servizi che offrono.

Gli Oakland Athletics, per esempio, li hanno introdotti nel 2017 e oggi sono la loro unica forma di abbonamento stagionale allo stadio. L’abbonamento con il prezzo più basso costa 33 dollari al mese e permette di assistere dal vivo a tutte le 81 gare casalinghe della stagione regolare (cioè prima dei playoff), di cui 10 con un posto a sedere garantito e le altre in piedi. Quello più costoso, che prevede un posto a sedere garantito sempre, costa invece 75 dollari al mese.

Gli spettatori degli Athletics quest’anno sono stati in media quasi mille in più della scorsa stagione, e i pass venduti sono più che raddoppiati, ha detto il presidente della squadra, Dave Kaval. Nello stadio è stata anche aggiunta un’area chiamata Treehouse, pensata proprio per i tifosi che non hanno posti a sedere. Nella Treehouse ci sono due bar, una terrazza da cui assistere alla partita mentre si beve una birra, un DJ che mette musica nelle partite del venerdì e altre forme di intrattenimento. È una soluzione che è stata seguita anche da altre squadre della MLB che, per far spazio a luoghi di ritrovo per queste nuove forme di tifo, in alcuni casi hanno iniziato a eliminare dagli stadi le suite private, sostituendole con spazi comuni dove assistere alle partite in piedi e allo stesso tempo interagire con altre persone.

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