La Federal Reserve ha abbassato i tassi di interesse, dopo che già lo aveva fatto a luglio

(Mark Wilson/Getty Images)
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La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha abbassato i tassi di interesse di un quarto di punto portandoli a un intervallo tra l’1,75 e il 2 per cento, dopo che già a luglio erano stati portati tra il 2 e il 2,25 per cento. Il precedente taglio era stato fatto nel 2008. La decisione è stata presa con 7 voti a favore e 3 contrari (uno dei quali da parte di un componente che voleva tagli ancora più marcati, dello 0,5 per cento anziché dello 0,25), come forma di stimolo a un’economia globale in rallentamento.

I tassi di interesse bassi si riflettono sulle banche che prendono denaro in prestito dalla banca centrale e sugli interessi che le banche applicano ai loro clienti: prendere denaro in prestito è più conveniente, c’è più denaro in circolo e quindi l’economia si riprende più rapidamente. Il problema è che tenere tassi bassi troppo a lungo rischia di generare delle “bolle speculative”, poiché con tassi molto bassi gli operatori del mercato cercano investimenti sempre più rischiosi per ottenere un buon rendimento. Inoltre rischia di privare una banca centrale di strumenti con cui stimolare l’economia se il paese viene colpito da una recessione.