La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato Roberto Formigoni e altri al risarcimento di circa 47,5 milioni di euro per il caso della Fondazione Maugeri

Roberto Formigoni a Villa Flaminia, Roma, 18 sprile 2018 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Roberto Formigoni a Villa Flaminia, Roma, 18 sprile 2018 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato Roberto Formigoni e le altre persone coinvolte nel caso di corruzione intorno alla Fondazione Maugeri al risarcimento di un danno erariale pari a circa 47,5 milioni di euro. La Corte dei Conti ha accolto solo parzialmente la richiesta della procura lombarda della Corte dei Conti che, lo scorso maggio, aveva chiesto un risarcimento a favore della regione pari a 60 milioni di euro: per una delle persone coinvolte è stato infatti dichiarato il difetto di giurisdizione.

La Corte ha comunque riconosciuto la fondatezza delle accuse, accertando l’esistenza «di un complesso sistema illecito». Oltre a Formigoni – già condannato in via definitiva a 6 anni e attualmente ai domiciliari – i risarcimenti coinvolgono gli ex dirigenti della fondazione Umberto Maugeri e Costantino Passerino, la Fondazione stessa, l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale Antonio Simone, questi ultimi legati a Formigoni dalla militanza in Comunione e Liberazione.

Le indagini sulla vicenda Maugeri avevano ricostruito che tra il 1997 e il 2011 – quando Formigoni era presidente della Lombardia – circa 60 milioni di euro di fondi pubblici erogati alla Fondazione erano stati sottratti illecitamente e usati per pagare tangenti in cambio di favori e rimborsi. Lo scorso giugno a Formigoni erano già stati sequestrati 5 milioni di euro, compresi vitalizi pensione, a Umberto Maugeri e Costantino Passerino 4 milioni di euro, a Daccò e Simone 10 milioni ciascuno: ora quelle somme saranno pignorate.