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  • Venerdì 6 settembre 2019

Gli architetti contro la nuova Gare du Nord di Parigi

In una lettera su Le Monde definiscono il progetto di riqualificazione della grande stazione ferroviaria di Parigi come «indecente» e «inaccettabile»

Un rendering del progetto di riqualificazione della Gare du Nord
(SNCF Gares & Connexions – Ceetrus – Valode & Pistre Architectes)
Un rendering del progetto di riqualificazione della Gare du Nord (SNCF Gares & Connexions – Ceetrus – Valode & Pistre Architectes)

Un gruppo di 19 importanti architetti, urbanisti e storici dell’arte francesi, britannici e statunitensi ha pubblicato una lettera sul quotidiano francese Le Monde contro il piano di riqualificazione della Gare du Nord, una delle più importanti stazioni ferroviarie di Parigi, definendolo «indecente», «assurdo» e «inaccettabile». Tra i firmatari ci sono anche Roland Castro e Jean Nouvel, che nel 2008 vinse il Pritzker Prize, il più prestigioso premio di architettura al mondo.

Il nuovo progetto prevede l’ampliamento della superficie della stazione, che passerà da 36mila a 110mila metri quadrati entro il 2024. Costruita tra il 1861 e il 1864, la Gare du Nord è già oggi la più grande stazione ferroviaria d’Europa: collega il centro di Parigi con la periferia orientale e settentrionale, con le principali città del nord della Francia e con Amsterdam, Bruxelles, Londra e altre città europee. Ogni giorno è attraversata da 700mila persone, che ci si aspetta diventeranno 900mila entro il 2030. Il progetto – cha costa 600 milioni di euro, dovrebbe iniziare tra fine anno e inizio 2020 e terminare per il 2023 – vuole rendere la stazione più accogliente per i passeggeri e in particolare per i suoi 500 mila pendolari, con una grande e luminosa navata in vetro lunga 300 metri, un accesso più ordinato a binari e piattaforme, e negozi, servizi, spazi per il co-working, per le mostre e un parcheggio per duemila biciclette.

Secondo i firmatari della lettera, invece, il progetto trasformerebbe la stazione nell’ennesimo centro commerciale, obbligando i passeggeri ad attraversare una sezione piena di negozi prima di arrivare ai binari, come già accade nella maggior parte degli aeroporti e in alcune stazioni: «Costringere centinaia di migliaia di persone ad attraversare questi spazi commerciali diventerebbe insopportabile, è un regalo al commercio che porta con sé più distanza da percorrere e molto più tempo inutile da perdere. Indecente». Lo spazio destinato ai negozi passerà infatti dagli attuali 10mila metri quadrati a 50mila, con 40 boutique dedicate alla cultura francese, ristoranti e luoghi per lavorare. Secondo gli architetti «questo progetto è anche un grave errore urbanistico», perché creare un centro commerciale in una zona già trafficata «è un attacco al desiderio di riequilibrare le attività dentro Parigi, e più ancora nello spazio della Grande Parigi»: rischia infatti di indebolire i centri commerciali delle periferie, già in crisi, «a spese dei territori serviti dalla stazione. Assurdo». I firmatari della lettera chiedono quindi che il progetto «venga ridisegnato da zero».

Claude Solard, amministratore delegato di S.N.C.F. Gares & Connexions, l’azienda responsabile dei lavori, lo ha difeso sempre su Le Monde. Sostiene che la riqualificazione metterà a disposizione dei pendolari una stazione «più grande (due volte e mezzo), più accessibile, più piacevole e con più servizi e negozi».

Da anni la Gare du Nord è criticata come poco funzionale, troppo affollata, brutta e pericolosa, mentre il dibattito su come migliorarla divide urbanisti, architetti ed esperti. Come riflette anche quest’ultima polemica, uno dei punti principali è se sia sensato trasformarla in un centro commerciale, rischiando anche di indebolire le periferie in difficoltà. La riqualificazione è fondamentale in vista delle Olimpiadi, che si terranno in Francia nel 2024; infatti la stazione sarà uno snodo importante, collegherà Parigi all’aeroporto Charles de Gaulle, allo Stade de France, a un complesso di piscine ancora da costruire e ad altre strutture per gli atleti e i giornalisti nel nord della città. Secondo gli architetti contrari è comunque impossibile che i lavori si concludano in tempo. A giugno il progetto non aveva ottenuto il permesso dalla Commissione che si occupa dello sviluppo commerciale di Parigi; l’azienda costruttrice ha fatto ricorso, la decisione dovrebbe arrivare in autunno e, secondo gli esperti, quasi certamente sarà favorevole.