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  • Giovedì 22 agosto 2019

Serie A: Chi faticherà a restarci

Le neopromosse fanno spesso fatica a resistere in Serie A per più di un anno: Brescia, Lecce ed Hellas Verona non faranno eccezione

Gianluca Lapadula (Lecce), Giampaolo Pazzini (Hellas Verona)
Gianluca Lapadula (Lecce), Giampaolo Pazzini (Hellas Verona)

La passata stagione di Serie A ha sancito le retrocessioni in Serie B di Chievo Verona, Frosinone ed Empoli, rimpiazzate dalle neopromosse Brescia, Lecce ed Hellas Verona. Il Brescia, allenato da Eugenio Corini, è stata la prima delle tre a essere promossa, nella terzultima giornata di campionato. Il Lecce di Fabio Liverani ci è arrivato invece all’ultima giornata, da seconda classificata. Per il Verona la promozione in Serie A è stata più tortuosa. Nelle ultime settimane di campionato, per non perdere il posto ai playoff, la dirigenza aveva esonerato Fabio Grosso e lo aveva sostituito con un allenatore ad interim, Alfredo Aglietti. La scelta ha funzionato, dato che il Verona ha concluso il campionato al quinto posto e poi ha battuto il Cittadella nella finale dei playoff per la promozione.

Le difficoltà con le quali è tornato in Serie A dopo l’anno di assenza danno tuttavia l’impressione che per l’Hellas Verona sarà difficile rimanerci. Dopo i ringraziamenti ad Aglietti per il ruolo decisivo avuto nella promozione, a luglio la società ha assunto come nuovo allenatore il croato Ivan Juric, molto apprezzato quando ottenne la sua promozione in Serie A con il Crotone ma poi finito nel confusionario Genoa di Enrico Preziosi, venendo esonerato tre volte in due anni fra mille difficoltà. Nel mercato estivo il Verona ha rinforzato la squadra con una decina di nuovi giocatori di categoria, molti dei quali provenienti proprio dal Genoa e già allenati da Juric: per esempio i difensori Salvatore Bocchetti e Koray Gunter, il centrocampista Miguel Veloso e l’esterno Darko Lazovic.

Le ultime due neopromosse che sono state in grado di mantenere la categoria, il Parma e la Spal, hanno una storia in comune, quella di essere passate in poche stagioni dalla Serie C alla Serie A: nel caso del Parma la salita è iniziata dalla Serie D ed è stata la più rapida mai vista nel campionato italiano. Entrambe sembrano più forti di Lecce e Verona, e forse anche del Brescia, ma soprattutto il Parma l’anno scorso è sembrato giocare al di sopra delle sue possibilità grazie alla grande forma di alcuni giocatori, e potrebbe essere complicato ripetersi. La Spal invece sembra la meglio attrezzata in questa fascia di squadre.

Il Lecce ha una storia simile a Parma e Spal, dato che appena due anni fa giocava ancora in Serie C, un campionato dove peraltro ci è rimasto per sei anni. L’ingaggio nel 2017 dell’ex centrocampista della Lazio, Fabio Liverani, come nuovo allenatore è stata la mossa della svolta. Nell’ultima stagione la squadra si è dimostrata una delle più equilibrate e solide del campionato. In Serie A però non basterà. In assenza di grandi qualità individuali, il Lecce ha distribuito una decina di nuovi giocatori di categoria fra tutti i suoi reparti. In difesa sono stati ingaggiati Luca Rossettini, Andrea Rispoli e Cristiano dell’Orco, mentre in attacco Gianluca Lapadula e Diego Farias.

Da vincitrice della Serie B, il Brescia si ripresenta in Serie A dopo otto anni con nuove ambizioni. Fra le tre neopromosse sembra la più preparata al salto di categoria. Il suo proprietario è Massimo Cellino, un presidente attivo in prima persona nella gestione del club e che conosce molto bene il calcio italiano: non a caso è riuscito a riportare in Serie A al secondo anno di presidenza una squadra che non ci giocava da otto stagioni. L’anno scorso iniziò il campionato con David Suazo come allenatore, salvo poi correggere il tiro quasi subito rimpiazzandolo con Eugenio Corini, ex centrocampista bresciano di Chievo e Palermo. La squadra aveva qualità ed è riuscita a mantenerla: il talentuoso mediano Sandro Tonali è rimasto a Brescia, così come l’efficiente coppia d’attacco composta da Ernesto Torregrossa e Alfredo Donnarumma. A loro si è aggiunto un rinforzo che può essere definito un vero e proprio colpo di mercato: Mario Balotelli, che dopo i tre anni in Francia ha deciso di tornare a giocare nella sua città, alzando notevolmente il livello e le aspettative sulla squadra.

L’anno scorso le retrocessioni rimasero aperte fino all’ultima giornata principalmente a causa delle grosse difficoltà avute da Fiorentina e Genoa nella seconda metà di stagione. Queste difficoltà furono sfruttate fino all’ultimo dall’Empoli, che a detta di molti avrebbe meritato la salvezza per la qualità del gioco espressa con Aurelio Andreazzoli. Ma un’altra stagione con due club così importanti vicini alla retrocessione è difficile da pensare, anche per l’innalzamento generale del livello del campionato. Fra le neopromosse non c’è inoltre una squadra simile all’Empoli dell’anno scorso, come in parte confermato dalle eliminazioni in Coppa Italia subite da Verona e Brescia contro due squadre di Serie B (Cremonese e Perugia).