È morto Peter Fonda

L'attore diventato un simbolo negli anni Sessanta per "Easy Rider" aveva 79 anni

Peter Fonda, il 4 marzo 2018(Tommaso Boddi/Getty Images for IMDb)
Peter Fonda, il 4 marzo 2018(Tommaso Boddi/Getty Images for IMDb)

Peter Fonda, attore americano tra i simboli del cinema e della “controcultura” giovanile degli anni Sessanta, celebre soprattutto per il film Easy Rider, è morto a 79 anni. La sua famiglia ha detto che è morto per insufficienza respiratoria causata da un tumore ai polmoni. Era figlio del grande attore Henry Fonda e fratello di Jane Fonda, ed era uno di quei divi di Hollywood conosciuti per il loro fascino e per l’immaginario che evocavano tanto quanto per i suoi film, tra cui ci furono anche Lilith – La dea dell’amoreI vincitoriGiovani amanti e Il serpente di fuoco.

Fonda era uno di quegli attori rimasto legato per tutta la vita a un ruolo, quello di Capitan America in Easy Rider, che racconta la storia di due hippie che girano l’America in motocicletta. Scrisse e interpretò il film insieme al regista Dennis HopperEasy Rider ebbe un grandissimo successo, secondo Fonda perché «nessuno aveva ancora cantato la canzone» dei movimenti giovanili che raccontava. La fama del film non si limitò però a quegli anni: diventò infatti uno dei più importanti film a parlare della cultura hippy, diventando un film di culto nei decenni successivi.

Già dall’inizio degli anni Sessanta, Fonda si era fatto conoscere come attore ribelle e anticonformista, creandosi un immagine riconoscibilissima e molto imitata, grazie alle giacche di pelle, ai capelli lunghi e alle motociclette. In quegli anni era una di quelle celebrità associate anche al consumo di droghe, e aveva fatto parlare di sé anche per un arresto negli scontri tra giovani manifestanti e poliziotti a Los Angeles, nel 1966.

Per la sceneggiatura di Easy Rider ricevette, insieme a Dennis Hopper e Terry Southern, una candidatura per la miglior sceneggiatura agli Oscar. Da allora e fino al 1997, quando fu candidato per il premio per il miglior attore per L’oro di Ulisse, non ricevette altre nomination, ma non smise mai di recitare.

Peter Fonda durante un’intervista a Hollywood nel 1969. (AP Photo)

Fonda era nato a Manhattan nel 1940, più o meno quando stava per decollare la carriera del padre Henry. Sua madre era invece una ricca esponente dell’alta società newyorchese, che si uccise quando Peter aveva 10 anni e sua sorella maggiore Jane 13. Frequentò l’University of Nebraska e si diede alla recitazione, debuttando l’anno seguente a Broadway e vincendo subito un premio della critica. All’inizio della sua carriera nel cinema fu scelto per interpretare personaggi giovani e ingenui, come in Lilith, dov’è al fianco di Warren Beatty e Jean Seberg. Ma fu con Il serpente di fuoco del 1967 che trovò la sua vera dimensione, recitando insieme a Bruce Dern, Dennis Hopper e Susan Strasberg in un film che parlava dei viaggi allucinogeni con l’LSD ed era sceneggiato da un giovane Jack Nicholson.

Con Easy Rider, arrivato due anni dopo, fu il periodo d’oro della carriera di Fonda, che viveva un po’ come i protagonisti dei suoi film, dei sex symbol particolarmente amanti delle droghe. La sua carriera da attore proseguì comunque nei decenni successivi, con alti e bassi. Nel 1997 fu candidato al premio Oscar come migliore attore per L’oro di Ulisse, e partecipò anche a Ocean’s Twelve di Steven Soderbergh e al remake del film western Quel treno per Yuma. Fonda aveva due figli, avuti dalla prima moglie negli anni Sessanta, ed era al suo terzo matrimonio.