C’è chi va a Disneyland per spargere le ceneri dei propri cari

E quelli di Disney non ne sono proprio contenti

Una statua di Walt Disney e Mickey Mouse di fronte al castello di Cenerentola di Magic Kingdom a Disney World, in Florida, il 9 gennaio 2019 (AP Photo/John Raoux, File)
Una statua di Walt Disney e Mickey Mouse di fronte al castello di Cenerentola di Magic Kingdom a Disney World, in Florida, il 9 gennaio 2019 (AP Photo/John Raoux, File)

Non sono solo i bambini ad apprezzare i parchi divertimenti di Disney, come Disneyland in California e Disney World in Florida: molti adulti ci celebrano le proprie feste di compleanno, ci organizzano proposte di matrimonio o addirittura ci si sposano. E c’è anche chi, racconta un articolo uscito sul Wall Street Journal qualche tempo fa, ci sparge le ceneri dei propri cari defunti, creando vari problemi al personale dei parchi. Per quanto possa sembrarvi bizzarro, succede abbastanza spesso: circa una volta al mese, secondo gli impiegati di Disney che hanno parlato con il Wall Street Journal.

Chi sceglie di spargere le ceneri di un parente in un parco di divertimenti lo fa per espressa richiesta della persona morta, ma non solo: Kym Pessolano DeBarth, una 47enne di Northfield, nel New Jersey, ha raccontato di aver sparso una piccola parte delle ceneri della propria madre nell’acqua sotto l’attrazione It’s a Small World di Disney World – quella con le barchette che fanno fare un giro “intorno al mondo” – in modo da poter andare a visitare sua madre in un parco divertimenti invece che in un cimitero. It’s a Small World è un’attrazione popolare e anche Jodie Jackson Wells, residente in Florida, l’aveva scelta nel 2009 per spargere parte delle ceneri della madre, una donna per cui Disney World «era il vero posto felice»; sparse un’altra parte parte delle ceneri sul prato di fronte al castello di Cenerentola, dopo aver scavalcato il recinto che lo circonda.

Secondo i custodi e gli altri dipendenti dei parchi, però, l’attrazione scelta più di frequente come luogo per spargere ceneri umane è – con una certa coerenza – l’Haunted Mansion, la casa con i fantasmi. Anche l’attrazione dedicata ai pirati dei Caraibi (Pirates of the Caribbean, che esiste da molto tempo prima del film omonimo) e la giostra dedicata a Dumbo sono state scelte spesso come luogo per brevi cerimonie funebri personali. C’è chi si preoccupa delle possibili conseguenze (Pessolano DeBarth aveva cercato di evitare di intasare il filtro della vasca di It’s a Small World) mentre altri non sembrano pensarci più di tanto. Qualcuno, come Caryn Reker di Jacksonville, in Florida, ha addirittura sparso le ceneri di più di un parente di un parco: lei lo ha fatto con quelle del padre e del fratello.

Ovviamente spargere ceneri umane a Disneyland e Disney World è vietato: una portavoce di Disney ha detto al Wall Street Journal che «questo genere di comportamento è severamente vietato e illegale, gli ospiti che cercheranno di farlo saranno condotti al di fuori dei parchi». Sarebbe anche un reato, per quanto di lieve entità, ma nessuno è mai stato arrestato. La cosa più difficile da fare, per chi vuole spargere le ceneri di un proprio caro al parco, è trovare un modo per far entrare le ceneri senza farsi beccare, dunque senza portarsi dietro un’urna. Chi è riuscito a passare i controlli di sicurezza con le ceneri dice di averlo fatto mettendole in contenitori di pillole o cosmetici, oppure in buste di plastica nascoste sul fondo di borse o zaini.

Quando i lavoratori dei parchi si accorgono che qualcuno ha sparso delle ceneri, viene diffusa una chiamata per chiedere un «HEPA cleanup»: cioè viene richiesto un aspirapolvere capace di aspirare particelle molto fini, con un filtro a High Efficiency Particulate Air (HEPA). Gli addetti poi cercano di evitare che le altre persone presenti si rendano conto di quello che è successo. Nella storia dei parchi di divertimento di Disney si è sempre cercato di evitare la vista di qualsiasi cosa che possa far pensare alla morte e intristire i visitatori: nel 1994, quando si cominciarono a installare mattonelle commemorative su richiesta nei parchi, fu proibito di scriverci sopra «in memoria di».