In Nuova Zelanda il governo ha ricomprato più di 10mila armi da fuoco diventate illegali dopo la strage di Christchurch

Armi riacquistate dal governo in Nuova Zelanda, a Christchurch, il 13 luglio 2019 (New Zealand Police/Getty Images)
Armi riacquistate dal governo in Nuova Zelanda, a Christchurch, il 13 luglio 2019 (New Zealand Police/Getty Images)

In Nuova Zelanda, nell’ultimo mese, il governo ha ricomprato dai cittadini 10.242 armi da fuoco. Dopo la strage di Christchurch del 15 marzo, in cui l’australiano Brenton Tarrant aveva ucciso 51 persone usando armi acquistate legalmente in Nuova Zelanda, il governo della prima ministra Jacinda Ardern aveva vietato la vendita e il possesso di armi semiautomatiche e aveva stanziato 150 milioni di dollari neozelandesi (86 milioni di euro) per riacquistare dai cittadini le armi diventate illegali, come forma di risarcimento e per togliere armi pericolose dalla circolazione.

Il piano dei risarcimenti, iniziato a metà luglio, prevede che le persone in possesso di armi ora vietate le possano restituire entro il 20 dicembre, ricevendo in cambio una compensazione economica pari a circa il 95 per cento del valore dell’arma. In aggiunta alle 10.242 armi per cui il governo ha risarcito i proprietari, sono state consegnate alla polizia anche 1.269 armi possedute in modo illegale dai cittadini: c’è un’amnistia per chi le consegna volontariamente.