Il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta nel processo su un appalto truccato in Lombardia

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta nel processo su una gara d’appalto nella sanità in Lombardia. I fatti risalgono all’inizio del 2014, quando Garavaglia era assessore regionale all’Economia: secondo l’accusa della procura, Garavaglia (Lega) e l’allora vice presidente della regione Mario Mantovani (all’epoca in Forza Italia e oggi in Fratelli d’Italia) avevano manipolato una gara d’appalto sul servizio di trasporto per i pazienti dializzati per far vincere la Croce Azzurra Ticinia Onlus, ai danni di altre quattro associazioni di volontariato. Mantovani fu arrestato nell’ottobre del 2015, con l’accusa di abuso d’ufficio, turbativa d’asta, corruzione e concussione, e rimesso in libertà nell’aprile successivo per la decorrenza dei termini.

Il tribunale di Milano ha assolto Garavaglia per non aver commesso il fatto, sostenendo che non abbia dato “specifiche disposizioni” e “l’input iniziale” per “vanificare gli esiti del bando”.  È stato invece invece condannato a 5 anni e 6 mesi l’ex vicepresidente della Lombardia Mario Mantovani. Oltre a Mantovani sono state condannate altre otto persone imputate nel processo, tra cui l’ex direttore generale della Asl di Milano Giorgio Scivoletto e il presidente della Croce Azzurra Ticinia Onlus Giovanni Tomasini (entrambi a 2 anni e 2 mesi di carcere).