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  • Mercoledì 17 luglio 2019

A che punto sono le indagini sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia

A Malta sono state formalmente incriminate tre persone per omicidio volontario, ma dopo 22 mesi ci sono ancora dubbi sulle indagini

I resti dell'auto della giornalista Daphne Caruana Galizia dopo l'esplosione a Mosta, il 16 ottobre 2017 (AP Photo/Rene Rossignaud)
I resti dell'auto della giornalista Daphne Caruana Galizia dopo l'esplosione a Mosta, il 16 ottobre 2017 (AP Photo/Rene Rossignaud)

Tre uomini arrestati a Malta nel dicembre 2017 per l’uccisione della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia sono stati formalmente incriminati martedì per sei diversi reati, tra cui omicidio volontario e possesso e detonazione di esplosivo. I tre uomini – i fratelli George e Alfred Degiorgio e il loro amico Vincent Muscat – si erano dichiarati non colpevoli nelle udienze che avevano preceduto la decisione del giudice, ma ora dovranno sottoporsi al processo, di cui non si conosce ancora la data d’inizio. La loro incriminazione formale è stata decisa un giorno prima della scadenza dei 20 mesi dall’arresto prevista dalla legge maltese, oltre la quale il giudice non può andare se vuole ordinare lo svolgimento del processo.

Daphne Caruana Galizia era stata uccisa il 16 ottobre 2017 vicino alla città di Bidnija, nel nord di Malta, nell’esplosione della sua auto, sulla quale era stata messa una bomba probabilmente azionata da un cellulare.

Caruana Galizia aveva 53 anni ed era una famosa giornalista investigativa locale, conosciuta soprattutto per le inchieste legate ai Panama Papers, i documenti riservati che nell’aprile 2016 avevano rivelato una rete internazionale di società offshore e i loro beneficiari. Nell’inchiesta era coinvolta anche la moglie del primo ministro maltese Joseph Muscat, accusata di possedere una società offshore attraverso la quale avrebbe ricevuto un milione di dollari dalla figlia del presidente dell’Azerbaijan. Lo scandalo aveva portato Muscar, leader del Partito Laburista, a chiedere le elezioni anticipate, poi vinte. Caruana Galizia aveva anche raccontato il coinvolgimento nei Panama Papers del ministro del Turismo maltese, Konrad Mizzi, e del capo dello staff del primo ministro, Keith Schembri.

Le indagini sull’omicidio di Caruana Galizia, in corso ormai da 22 mesi, sono state svolte dalla polizia maltese in collaborazione con l’FBI, l’Europol e uno speciale dipartimento investigativo della Finlandia, e sono state piuttosto travagliate.

Alla fine di maggio il Consiglio d’Europa – organizzazione con sede a Strasburgo che non ha niente a che fare con l’Unione Europea – aveva criticato duramente le autorità di Malta per non essere riuscite a garantire indagini indipendenti ed efficaci sull’uccisione della giornalista, e aveva chiesto al governo maltese di avviare un’indagine per stabilire se si fosse potuto impedire l’omicidio. La scorsa settimana il governo di Muscat ha detto di avere avviato un’inchiesta interna, come gli era stato chiesto dal Consiglio d’Europa e dalla famiglia di Caruana Galizia.