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  • Domenica 23 giugno 2019

Gli Stati Uniti hanno risposto all’Iran con attacchi informatici

Compiuti contro i sistemi d'arma iraniani, come ritorsione per gli ultimi atti di aggressione nella regione del Golfo Perisico

Quello che resta del drone statunitense abbattuto dall'Iran, mostrato a Teheran il 21 giugno (Meghdad Madadi/ Tasnim News Agency via AP)
Quello che resta del drone statunitense abbattuto dall'Iran, mostrato a Teheran il 21 giugno (Meghdad Madadi/ Tasnim News Agency via AP)

Diversi giornali americani, tra cui New York Times e Wall Street Journal, hanno scritto, citando fonti proprie, che giovedì gli Stati Uniti hanno compiuto diversi attacchi informatici contro un gruppo dell’intelligence iraniana che il governo di Donald Trump ritiene corresponsabile delle aggressioni contro le petroliere nel Golfo dell’Oman. Gli attacchi sono iniziati lo stesso giorno in cui Trump ha sospeso una più ampia risposta militare contro l’Iran, pochi minuti prima del suo inizio e per motivi non ancora del tutto chiari.

Gli attacchi sono l’ultima di una serie di provocazioni e aggressioni che ha provocato un aumento significativo della tensione tra Stati Uniti e Iran, due paesi che durante la presidenza di Donald Trump non sono mai andati d’accordo.

Gli attacchi informatici compiuti giovedì erano stati pianificati da tempo, ha scritto il New York Times, e sono stati una risposta diretta al sabotaggio delle petroliere e all’abbattimento del drone statunitense che stava sorvolando – a seconda delle versioni fornite – lo spazio aereo internazionale o quello iraniano. Negli attacchi sarebbero stati colpiti diversi sistemi informatici, tra cui quelli che controllano i lanci missilistici iraniani. Non è ancora possibile valutare gli effetti e i risultati di questa operazione. Bisognerà vedere cosa succederà la prossima volta che l’Iran proverà a lanciare un missile: se il lancio fallirà, vorrà dire che gli attacchi avranno raggiunto il loro obiettivo.

Gli Stati Uniti sono ora preoccupati che l’Iran possa rispondere lanciando propri attacchi informatici contro i sistemi statunitensi, una cosa già successa in passato. Christopher Krebs, direttore del dipartimento per la Sicurezza informatica e delle infrastrutture statunitense (CISA), ha detto che generalmente le intrusioni dell’Iran nei sistemi americani non si limitano a sottrarre dati e denaro, ma cercano anche di cancellare blocchi di informazioni e danneggiare l’intero sistema.

Intanto sabato Trump ha annunciato su Twitter che il suo governo imporrà nuove e importanti sanzioni contro l’Iran a partire da lunedì. Trump ha anche accusato di nuovo il suo predecessore Barack Obama per avere concluso un accordo con l’Iran – quello firmato nel 2015 e definito “storico” – che secondo lui avrebbe permesso al regime iraniano di dotarsi di un’arma nucleare nel giro di pochi anni.