Il misterioso anello dei grandi attori teatrali tedeschi

Viene tramandato da più di un secolo e domenica lo ha ricevuto Jens Harzer, scelto prima della sua morte da Bruno Ganz: qualcuno però lo considera “maledetto”

Jens Harzer, a sinistra, riceve l'anello di Iffland durante la cerimonia al Burgtheater di Vienna. (EPA/DRAGAN TATIC)
Jens Harzer, a sinistra, riceve l'anello di Iffland durante la cerimonia al Burgtheater di Vienna. (EPA/DRAGAN TATIC)

Quando lo scorso febbraio morì il grande attore svizzero Bruno Ganz, a Vienna un gruppo di funzionari aprì una cassetta di sicurezza che da anni custodiva un nome scritto su un foglio di carta. Il nome era quello di Jens Harzer, attore tedesco che da domenica è l’ultimo protagonista di uno strano rituale del teatro tedesco: in una cerimonia al Burgtheater di Vienna, gli è stato consegnato un anello che prima di lui indossava Ganz, e prima ancora l’austriaco Josef Meinrad, e prima di lui una serie di altri attori che sono stati tra i pochi a essere insigniti dell’anello di Iffland.

Harzer, 47 anni, fa parte della compagnia del Thalia Theater di Amburgo, ed è quasi sconosciuto a livello internazionale, pur essendo molto considerato in Germania. Ganz, celebre per le sue interpretazioni in Il cielo sopra BerlinoLa caduta e per la sua lunga carriera teatrale, lo aveva scelto personalmente come suo successore, ritenendolo il migliore attore di lingua tedesca. Ma quella dell’anello di Iffland è una tradizione misteriosa: in breve, viene tramandato da un grande attore di lingua tedesca all’altro nel momento della sua morte, attraverso una specie di testamento segreto, conservato in un posto sicuro. Ma è una storia con diversi aspetti controversi: perché tutti gli attori che l’hanno mai indossato sono uomini, per esempio, e anche perché ha un passato in qualche modo legato al nazismo.

Non si sa con certezza che origini abbia l’anello di Iffland e perché abbia cominciato ad essere tramandato tra grandi attori: una leggenda dice che il drammaturgo tedesco Johann Wolfgang von Goethe lo consegnò all’attore August Wilhelm Iffland a inizio Ottocento. Un’altra sostiene che Iffland lo fece forgiare per assegnarlo al migliore attore vivente. In realtà, è tutto il suo primo secolo di vita a non essere certo: ci sono storie di successioni tra famosi attori dell’epoca, fino ad arrivare a Friederich Haase, importante attore della seconda metà dell’Ottocento.

Da quel momento, le vicende dell’anello sono note: e c’è chi dice che fu proprio Haase a forgiarlo e a inventarne la storia. Haase lo lasciò ad Albert Bassermann, che arrivò a considerarlo maledetto: seguendo le leggi non scritte che ne regolavano la successione, scelse l’attore a cui tramandare l’oggetto, ma questo morì prima di lui. La cosa successe tre volte, finché Bassermann si rifiutò di scegliere un quarto nome. Lo gettò nella bara aperta dell’ultimo attore che aveva scelto, da dove fu raccolto dal direttore del Burgtheater. Bassermann lo consegnò quindi alla Biblioteca Nazionale Austriaca.

Da quel momento, la successione dell’anello venne presa in gestione dal governo austriaco, e venne regolata più precisamente. Un comitato lo assegnò all’attore Werner Krauss, un tedesco che aveva avuto dei legami con il regime nazista e che aveva recitato in un film di propaganda antisemita di Joseph Goebbels. Le nuove regole imposero ai possessori dell’anello di nominare subito un successore, che poi può essere cambiato in qualsiasi momento. Perciò quando nel 1959 Krauss morì collassando sul palco mentre recitava Re Lear l’anello passò a Josef Meinrad. La vedova di Krauss disse che il suo ex marito lo avrebbe voluto consegnare all’attrice Alma Seidler, ma che non poté farlo perché donna.

Oggi, il ministero della Cultura austriaco sostiene non ci siano regole simili. Nel 1978, in ogni caso, fu istituita una versione femminile del premio, che però fu da subito molto meno prestigiosa. «Certo che dovrebbe riceverlo una donna» ha detto Harzer al New York Times: «Sarò provocatorio e dirò che non è importante se il nome sul mio foglio sarà quello di un uomo o di una donna».

Ganz ricevette l’anello alla morte di Meinrad nel 1996, lo stesso anno in cui conobbe Harzer a Monaco. I due dovevano interpretare un padre e un figlio in una pièce teatrale, ma durante la sua preparazione Ganz ebbe una crisi legata al suo alcolismo. Harzer fu molto comprensivo e aiutò Ganz, e da quel momento i due strinsero un forte legame. Secondo i giornali tedeschi, però, la scelta originale di Ganz era stata Gert Voss, morto nel 2014 di leucemia.