Il Four Seasons, tra i più famosi ristoranti di New York, chiude definitivamente

La piscina nella sede storica del Four Seasons, New York, 12 luglio 2016
(AP Photo/Richard Drew)
La piscina nella sede storica del Four Seasons, New York, 12 luglio 2016 (AP Photo/Richard Drew)

Il Four Seasons, uno dei ristoranti più famosi di New York, chiuderà definitivamente martedì 11 giugno, dopo aver servito il pranzo. Uno dei due gestori, Alex von Bidder, ha spiegato al New York Times che «il mondo della ristorazione è cambiato» e che «non facevamo abbastanza affari per soddisfare» gli investitori. Il ristorante era stato aperto nel 1959 da Joseph Baum nel Seagram Building, un grattacielo a Park Avenue disegnato dall’architetto Ludwig Mies van der Rohe, e nel tempo era diventato il ristorante dove andavano a cena, a bersi un drink o per una colazione di lavoro i ricchi, i potenti, i famosi e i creativi di successo, da Jacqueline Kennedy a Henry Kissinger, da Nora Ephron a Catherine Zeta-Jones.

Nel 1979 il direttore di Esquire Lee Eisenberg gli aveva dedicato un articolo, America’s most powerful lunch, e da allora l’espressione rimase attaccata al ristorante: era qui, davanti a un piatto di polpette di granchio da più di 50 dollari, che pranzavano per discutere di lavoro e fare affari investitori di Wall Street, giornalisti, produttori televisivi, oltre che personaggi famosi. Fu qui che il presidente John F. Kennedy festeggiò i suoi 45 anni e che venne organizzato un buffet per la principessa britannica Margaret nel 1965; ci mangiò anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2010, da solo dopo un evento di raccolta fondi: bistecca, purè di patate e broccoli saltati, pare. Il Four Seasons contribuì a dare prestigio alla cucina americana nel mondo, ma era famoso anche per il suo design: gli interni erano stati realizzati dal famoso architetto Philip Johnson e ogni elemento, comprese le ciotole del pane, era stato disegnato da un importante designer americano. Attorno c’erano dipinti e sculture di Pablo Picasso, James Rosenquist e Richard Lippold; nel tempo aveva ospitato anche Blue Poles di Jackson Pollock, ora conservato alla National Gallery of Australia di Canberra, e una serie di murales di Mark Rothko appositamente commissionata, che ora si trova alla Tate Modern di Londra.

Il Four Seasons era stato chiuso nel 2016 per lavori di rinnovo ed era stato riaperto in una nuova sede, non troppo lontana, sulla East 49th Street, grazie ai fondi di cinque investitori. Nel 2018 uno dei due proprietari e gestori, Julian Niccolini, era stato costretto a dimettersi dalla direzione del ristorante per il suo comportamento sessualmente inappropriato; nello stesso mese Pete Wells, il celebre critico gastronomico del New York Times, lo aveva recensito portandolo da tre a due stelle.