Nest Hub arriva in Italia

Cosa fa e come funziona il nuovo dispositivo per la casa di Google, che fa anche da cornice digitale e cassa per la musica

(Google)
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Nest Hub, il nuovo assistente per la casa con schermo di Google, da oggi è disponibile anche in Italia, a circa otto mesi dalla sua messa in vendita negli Stati Uniti e a un anno dall’arrivo dei primi dispositivi domestici di Google sul mercato italiano. È il primo a essere venduto con il marchio Nest, società famosa per i suoi termostati “intelligenti” acquistata da Google nel 2014 per 3,2 miliardi di dollari, e ora impiegata come marchio unico per comprendere tutti i prodotti per la casa realizzati dall’azienda.

A differenza di Google Home e Google Home Mini, il nuovo Nest Hub ha uno schermo: aumenta quindi le possibilità di interazione con i servizi offerti da Google e l’utilizzo degli altri contenuti online. È da 7 pollici ed è sostenuto da un supporto rivestito da tessuto, con la stessa trama già impiegata per Home Mini e per la base di Home. Esteticamente Nest Hub ricorda una cornice digitale per vedere le fotografie – funzione che inoltre può assolvere – ma è animato dall’Assistente Google per ottenere informazioni e controllare i dispositivi connessi al WiFi di casa (lampadine, Chromecast, termostati e videocamere di sicurezza).

Dopo averlo collegato a Internet e al proprio account Google, Nest Hub mostra sullo schermo l’ora, le previsioni del tempo e le fotografie tratte dal proprio album di Google Foto. La scelta delle immagini è automatica e basata sui vari momenti della giornata, sulle fotografie presenti nei propri album e su altri parametri, come per esempio la presenza nelle immagini di persone collegate al proprio account Google. Facendo scorrere un dito dall’alto verso il baso sullo schermo, si accede a un pannello di controllo dove si possono regolare numerose impostazioni e controllare manualmente i dispositivi connessi di casa, senza dover dare comandi vocali.


Nest Hub fa tutte le cose che fa di solito l’Assistente Google, ma con informazioni aggiuntive sullo schermo, senza dover andare a cercare il proprio smartphone: si possono segnare promemoria, effettuare ricerche, calcolare itinerari su Google Maps, impostare eventi sul calendario e ascoltare musica attraverso YouTube Music (in abbonamento, o con canali gratuiti tematici) o Spotify. La cassa è posta nel supporto di Nest Hub e ha una buona resa, sia in termini di volume dell’audio in uscita sia di qualità. Lo schermo torna utile in diverse circostanze, per esempio per seguire le istruzioni passo-passo per una ricetta, oppure per attivare una videocamera per il controllo di cosa sta succedendo in giardino o sul pianerottolo.

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Nest Hub mantiene lo schermo sempre acceso e non dà la possibilità di spegnerlo. Un sensore rileva comunque la quantità di luce nella stanza e imposta automaticamente la luminosità, riducendola al minimo nelle ore notturne, se si tiene il dispositivo sul comodino.

Come per gli Home e Home Mini, avere un dispositivo in casa sempre in ascolto che si attiva appena riceve le parole “OK/Hey Google” – a volte capendo male parole che non erano un comando, a volte rispondendo a qualcosa che sente in tv, etc – e che registra quello che viene detto dopo il comando, potrebbe non lasciare tranquilli molti utenti, soprattutto quelli più interessati alla tutela della loro privacy. In ogni caso Nest Hub, come gli altri dispositivi di Google/Nest per la casa, ha un tasto fisico che può essere utilizzato per scollegare fisicamente il microfono.

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Accogliendo le critiche ricevute in passato circa il trattamento dei dati personali degli utenti, negli ultimi anni Google ha fatto progressi per ridurre la quantità di informazioni che raccoglie sui suoi iscritti per offrire loro i vari servizi. La società sta cercando di rendere più centrale il tema della privacy, integrando nuove soluzioni per tracciare meno le attività degli utenti, pur mantenendo i suoi servizi e le pubblicità personalizzate che costituiscono la sua principale fonte di ricavi. È un approccio meno categorico rispetto a quello di Apple, che cerca di mettere insieme l’esigenza di offrire servizi come quelli del motore di ricerca e la tutela dei dati degli utenti. Google ha formalizzato in un documento il proprio impegno sulla privacy anche per quanto riguarda i dispositivi per la casa, stabilendo principî che si impegnerà a rispettare anche con l’introduzione di nuovi servizi e soluzioni.

Nest Hub costa 129 euro e può essere prenotato a partire da oggi, giovedì 6 giugno, online sullo store di Google e sui siti di alcuni rivenditori come UniEuro (qui per la versione chiara, qui per quella grigio antracite). Le prime consegne e le vendite nei negozi inizieranno il prossimo 12 giugno.

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati negli articoli della sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi.