Parenti che hanno accompagnato figli, fratelli e nipoti al primo giorno di università; quelli che vivevano troppo lontano hanno potuto passare la notte nella palestra, Wuhan, Cina, settembre 2011 (Imaginechina via AP Images)

Di cosa scriveva Amos Oz, di cosa scrivono tutti

«In famiglia si impara tutto. Meglio, la famiglia è una buona scuola per qual­siasi materia. Per la speranza, ma anche per la disperazione. È il microcosmo della vita umana, oltre che il tema cen­trale della letteratura. Vede, se mi chie­dessero di sintetizzare in una sola pa­rola l’argomento dei miei libri, rispon­derei con “famiglie”. Se me ne conce­dessero due, invece, direi “famiglie in­felici”»

Amos Oz, da un’intervista ad Alessandro Zaccuri pubblicata su Avvenire il 18 dicembre 2011

Amos Oz è stato uno dei più importanti scrittori israeliani; era nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939, 80 anni fa, ed è morto a Tel Aviv il 28 dicembre 2018.

Tra i suoi libri più famosi ci sono il memoir Una storia di amore e di tenebra, uscito nel 2002, che racconta la storia della sua famiglia sullo sfondo della nascita di Israele, la guerra di indipendenza e la vita nel kibbutz; Michael mio, il suo secondo romanzo, pubblicato nel 1968, che racconta la crisi di un matrimonio tra gli anni Cinquanta e Sessanta a Gerusalemme; Una pace perfetta del 1982, sulla difficile convivenza tra due generazioni in un kibbutz. Giuda, uscito nel 2016, si svolge a Gerusalemme a cavallo tra il 1959 e il 1960 e racconta la vicenda di un ragazzo che lascia gli studi per il dissesto economico della famiglia e l’abbandono della fidanzata.

È morto Amos Oz

Continua sul Post