I piani di Apple per i videogiochi

Il suo nuovo servizio in abbonamento, Apple Arcade, partirà in autunno e si dice che la società ci abbia già investito 500 milioni di dollari

Il 25 marzo Apple ha presentato diverse novità durante l’evento “It’s show time“. Si è molto parlato di Apple TV+, un servizio di streaming di film, serie e programmi tv; si è invece parlato un po’ meno di Apple Arcade, un nuovo servizio in abbonamento per scaricare e giocare ai videogiochi. Apple Arcade sarà disponibile dalla fine del 2019 e anche se ancora non si sa quanto costerà l’abbonamento mensile, ci sono comunque diverse informazioni a riguardo. Alcune le ha comunicate Apple a fine marzo, altre sono state diffuse in questi giorni dal Financial Times: un giornale molto affidabile, che dice di averle ottenute da diverse persone che si stanno occupando del progetto. Tutte queste informazioni fanno capire che Apple ha grandi piani per Apple Arcade, che tra qualche anno potrebbe persino farle guadagnare più soldi rispetto ad Apple TV+.

Apple Arcade sarà disponibile da subito in 150 paesi e avrà almeno 100 giochi. Per giocare bisognerà abbonarsi e i diversi membri di una famiglia potranno condividere un unico abbonamento. I giochi saranno sviluppati da alcune delle più grande società del settore e ci si potrà giocare su ogni dispositivo Apple (quindi computer, tablet, smartphone e Apple TV): bisognerà scaricarli sui propri dispositivi e si potrà quindi giocare anche senza connessione internet (ma si potrà continuare su un dispositivo una partita iniziata su un altro, a patto che il gioco sia ovviamente scaricato su entrambi).

I giochi saranno tutti senza pubblicità e senza i famosi acquisti in-app (quelli che in molti giochi servono per fare personalizzazioni o avanzare nella partita). Un’altra importante caratteristica dei giochi di Apple Arcade è che, almeno all’inizio, saranno disponibili solo sui dispositivi Apple e non sul Play Store dei dispositivi Android. Si pensa infatti che uno dei principali obiettivi di Apple Arcade sia di puntare sulla qualità per fare più concorrenza al Play Store, che negli ultimi anni sta andando meglio dell’Apple Store.


Con la sua nuova piattaforma Apple punta quindi a fornire giochi di migliore qualità e maggiore profondità rispetto a quelli che oggi vanno meglio sull’Apple Store, cioé quelli freemium (free + premium), che sono all’inizio gratis ma che poi invitano di spendere soldi mentre si gioca, con le cosiddette “microtransazioni”. Per farvi un’idea del tipo di giochi che si potranno trovare su Apple Arcade pensate ai migliori giochi a pagamento dell’Apple Store, però fatti ancora meglio. In molti casi si tratterà però di giochi “indipendenti”: il dirigente di una casa di videogiochi ha detto al Financial Times che «più che film Marvel, saranno Sideways», un riferimento al film del 2004 sul vino e la California.

Il modello di business di Apple Arcade sarà piuttosto semplice e simile a quello già in uso per Apple News: Apple terrà per sé una percentuale dei soldi pagati dagli abbonati e distribuirà il resto agli sviluppatori in base al successo sulla piattaforma dei rispettivi giochi. Per ora si parla di ricavi divisi al 50 per cento (perché è così che funziona in Apple News+), ma è presto per esserne certi.

Apple però sta anche collaborando direttamente con chi crea questi videogiochi, finanziandone in prima persona lo sviluppo. Il Financial Times ha scritto che finora Apple avrebbe investito almeno 500 milioni di dollari in Apple Arcade e che la società sta spendendo «diversi milioni di dollari» per ognuno degli oltre 100 giochi che renderà disponibili. Sempre secondo il Financial Times Apple Arcade sarà lanciato insieme al nuovo sistema operativo iOS 13 e il costo dovrebbe essere di circa 10 dollari al mese.

Il settore dei videogiochi è in grande crescita e secondo certi parametri è già più remunerativo di quelli del cinema e dei servizi di streaming. È il motivo per cui oltre a Apple, anche Google ha deciso di puntarci. Google ha infatti da poco lanciato la sua divisione di produzione di videogiochi e ha presentato Google Stadia, una piattaforma di videogiochi che saranno però resi disponibili in streaming, non per il download. Google Stadia sembra voler puntare a offrire un’alternativa ai giocatori abituati alla PlayStation e all’Xbox; Apple Arcade sembra invece avere altri piani. Giuseppe Carrabba ha scritto su EveryEye:

Sebbene all’apparenza possa sembrare una formula vicinissima al PlayStation Now, Xbox Game Pass o alla stessa Stadia, Arcade ha tutta l’aria di muoversi in una direzione diversa, in grado di attirare in potenza sia i giocatori console, sia i devoti al mondo mobile, offrendo esperienze lontane dalle microtransazioni e dai contenuti pubblicitari.

Apple vuole puntare sui videogiochi anche perché è in cerca di fonti di ricavo più stabili, legate ai contenuti più che ai prodotti: in sintesi, ora che le vendite di iPhone stanno diminuendo, vuole puntare anche su altro. È però una scelta rischiosa, perché Apple sta per entrare in un settore complicato, con molta concorrenza, che richiede alti investimenti iniziali a fronte di guadagni che potenzialmente sono altissimi ma che sono tutt’altro che certi.

Gli analisti di HSBC stimano che, se dovesse andare bene, nel 2024 Apple Arcade potrebbe portare entrate per 4,5 miliardi di dollari (contro i 4,1 miliardi i e 2,7 miliardi di entrate che si stima potrebbe avere da Apple TV+ e Apple News+). Ma sono solo previsioni, perché Apple Arcade potrebbe anche non riuscire a imporsi nel mercato o perché i guadagni di Apple Arcade potrebbero sostituire quelli che attualmente Apple fa con i giochi dell’Apple Store, dove ci sono al momento più di 300mila giochi disponibili.

Apple Arcade è infatti un servizio che si propone come una sorta di opzione premium dei giochi dell’Apple Store: da una parte ci sono i giochi a pagamento, con le pubblicità, magari non ricercatissimi; dall’altra i giochi più belli, senza pubblicità e senza richieste di soldi. L’obiettivo di Apple è guadagnare con entrambi i servizi, ma non è detto che succeda.