Si è dimessa la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini

È indagata nel quadro di un’inchiesta della procura di Perugia su alcuni concorsi truccati in ambito sanitario

La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini durante una conferenza stampa, a Perugia (ANSA/Gianluigi Basilietti)
La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini durante una conferenza stampa, a Perugia (ANSA/Gianluigi Basilietti)

Si è dimessa la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, del PD. Marini è indagata all’interno di un’inchiesta della procura di Perugia su alcune irregolarità che sarebbero state commesse in concorsi per assunzioni in ambito sanitario.
In tutto i concorsi al centro dell’inchiesta sono undici: i fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2018.

Marini, che è presidente della regione dal 2010, ha comunicato le sue dimissioni al Consiglio regionale umbro con una lettera, poi pubblicata anche su Facebook, in cui dice, tra le altre cose:

Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da Presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’Istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico.

Nicola Zingaretti, segretario del PD, rispondendo a una domanda sull’inchiesta, oggi aveva detto: «Confido nel senso di responsabilità e nelle valutazioni della presidente Marini perché faccia ciò che è meglio per l’Umbria e la sua comunità». Dopo la comunicazione delle sue dimissioni, l’ha ringraziata per «aver messo al primo posto il bene della sua regione», aggiungendo: «Da garantisti aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti.»

Nel contesto della stessa inchiesta sono indagate trentacinque persone, e sabato 13 aprile erano stati arrestati il segretario del PD dell’Umbria Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini, per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari.