Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che quando qualche settimana fa aveva detto che c’erano «tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire», parlando dell’economia italiana, stava facendo una battuta. Rispondendo a un giornalista che gli chiedeva conto delle stime recentemente riviste al ribasso sulla crescita, prima del Consiglio europeo di Bruxelles, Conte ha detto:
Io ho detto anno bellissimo come battuta a un suo collega che faceva una previsione molto pessimistica. È stata una battuta di reazione, ma mi sembra che in decine di altri discorsi sull’economia ho rappresentato la nostra politica economica che non può essere affidata a una battuta.
Martedì il governo aveva approvato il DEF, il documento nel quale mette per iscritto le sue previsioni sul futuro dell’economia e delinea le sue strategie per gli anni successivi: le precedenti previsioni di crescita, fatte dallo stesso governo in occasione dell’approvazione della legge di bilancio lo scorso dicembre, sono state ritrattate. La crescita è stata stimata nel DEF allo 0,2 per il 2019, contro l’1,5 per cento inserito nella legge di bilancio. La stima sul deficit è invece stata alzata dal 2 per cento al 2,4 per cento del PIL, e quella del debito pubblico dal 132,2 al 132,7 per cento del PIL.