Il figlio di tre settimane dell’ex affiliata dell’ISIS Shamima Begum è morto

Shamima Begum, una delle tre adolescenti che si unirono allo Stato Islamico nel 2015, intervistata da BBC in Siria
Shamima Begum, una delle tre adolescenti che si unirono allo Stato Islamico nel 2015, intervistata da BBC in Siria

Il figlio di tre settimane di Shamima Begum, una delle tre adolescenti britanniche che nel 2015 andarono in Siria per unirsi allo Stato Islamico e a cui il Regno Unito ha tolto la cittadinanza, è morto. Il bambino, che si chiamava Jarrah, è morto di polmonite in un campo profughi in Siria, dove Begum si trova da quando ha lasciato il villaggio di Baghuz, l’ultima roccaforte dell’ISIS. Per via della morte del bambino il governo britannico sta ricevendo molte critiche dal Partito Laburista: il tasso di mortalità infantile è molto alto nei campi profughi siriani e per questo secondo i laburisti lasciare che Begum e suo figlio ci rimanessero era moralmente sbagliato.

Begum, che oggi ha 19 anni, aveva avuto altri due bambini prima di Jarrah: entrambi sono morti. È sposata con Yago Riedijk, un foreign fighter olandese dell’ISIS che attualmente è detenuto in un carcere curdo nel nord-est della Siria. Nelle interviste a cui ha partecipato, Begum aveva detto di non essere pentita di essersi unita allo Stato Islamico ma di voler tornare a Londra per crescere suo figlio. Phillip Lee, un politico conservatore ed ex ministro della Giustizia, ha criticato a sua volta il governo: «Ovviamente Shamima Begum pensa cose terribili, ma era un’adolescente. È un prodotto della nostra società… e credo che avessimo una responsabilità morale nei suoi confronti e in quelli del suo bambino».