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  • Lunedì 4 marzo 2019

Tre simulazioni o tre falli?

Perché nell'ultima giornata di campionato tre apparenti tuffi sono stati sanzionati come falli dagli arbitri

L'uscita di Alex Meret in Napoli-Juventus (Sky)
L'uscita di Alex Meret in Napoli-Juventus (Sky)

Nell’ultima giornata di Serie A tre episodi in tre diverse partite hanno lasciato alcune perplessità sulle decisioni prese dagli arbitri. In Milan-Sassuolo, Udinese-Bologna e Napoli-Juventus tre apparenti simulazioni non solo non sono state punite, ma hanno portato a decisioni arbitrali favorevoli a chi le ha commesse. Ci sono ovviamente delle spiegazioni e delle sfumature, e in tutti i casi citati gli arbitri hanno interpretato come hanno ritenuto opportuno quanto previsto dal regolamento, dando precedenza agli interventi giudicati fallosi.

Il primo episodio è accaduto sabato sera, nel secondo tempo di Milan-Sassuolo, e ha portato all’espulsione di Andrea Consigli, portiere del Sassuolo. Sugli sviluppi di un rapido cambio di fronte che aveva lanciato verso la porta avversaria l’attaccante del Milan Krzysztof Piatek, Consigli era uscito dalla sua area per intercettare il pallone. Una volta scavalcato dal rimbalzo e superato in velocità da Piatek, aveva appoggiato una mano sulla spalla dell’attaccante. Dopo essere stato toccato, Piatek aveva fatto altri due passi per poi lasciarsi cadere platealmente a terra come se una mano sulla spalla avesse potuto sbilanciarlo.

 

L’arbitro Paolo Valeri ha deciso di espellere Consigli e assegnare un calcio di punizione al Milan, decisione che non ha cambiato nemmeno dopo aver rivisto l’azione a bordo campo: questo perché gli arbitri possono rivedere i loro giudizi in campo solo in caso di “chiaro ed evidente errore”. In Milan-Sassuolo Valeri ha applicato alla lettera il regolamento, secondo il quale non si commette fallo solamente colpendo l’avversario ma anche nel tentativo di ostacolarne l’avanzata in modo scomposto o imprudente. Consigli aveva tentato di fermare con la mano Piatek, un gesto a quanto pare sufficiente per l’assegnazione della punizione, nonostante la mano sulla spalla non sia tale da ostacolarne o sbilanciarne la corsa.

Il secondo discusso episodio arbitrale della giornata ha portato a un calcio di rigore assegnato all’Udinese contro il Bologna per fallo di Andrea Poli su Ignacio Pussetto, grazie al quale l’Udinese si è portata in vantaggio nel primo tempo. Dopo aver perso palla a lato dell’area di rigore, Poli ha trattenuto leggermente Pussetto per i pantaloncini. Anche qui però è stata una trattenuta leggera che difficilmente può aver causato la caduta del giocatore. Pussetto, tuttavia, sente le mani di Poli sui fianchi e si lascia cadere appena entrato in area di rigore. L’arbitro Davide Massa ha comunque assegnato il calcio di rigore e un cartellino giallo a Poli per trattenuta, evidente anche se leggera, che è valsa come “tentativo”.

L’ultimo e più discusso caso arbitrale della ventiseiesima giornata di campionato riguarda Napoli-Juventus, la partita più attesa del fine settimana, terminata con la vittoria della Juventus. La partita è stata pesantemente influenzata dall’espulsione del portiere del Napoli, Alex Meret. A metà del primo tempo, su retropassaggio sbagliato del terzino Kevin Malcuit, Meret è uscito per anticipare l’arrivo di Cristiano Ronaldo, il quale tocca il pallone appena prima dell’arrivo in scivolata di Meret. Ronaldo non sembra venire toccato da Meret, lo salta e poi si lascia cadere a terra.

 

La simulazione sembra evidente, ma come nel caso di Milan-Sassuolo, non ha importanza: l’arbitro Gianluca Rocchi – troppo distante dall’azione per poterla vedere bene — ha giudicato l’intervento precedente di Meret come un tentativo imprudente di ostacolare la corsa verso la porta di Ronaldo (nonostante quest’ultimo si fosse già allungato la palla). Quella di Rocchi rimane un’interpretazione complicata per un caso difficile: Meret non entra in maniera così scomposta su Ronaldo e punta solo la palla, ma la sua uscita è pur sempre “alla disperata”. Nonostante l’episodio sia poco chiaro, Rocchi è stato immediato nella decisione e non ha rivisto l’azione a bordo campo, anche perché non si tratta di un chiaro ed evidente errore. Nel corso della partita ci sono state anche altre decisioni controverse, come l’intervento non sanzionato di Kalidou Koulibaly su Paulo Dybala, ma l’espulsione di Meret ha condizionato più di ogni altro episodio l’andamento dell’incontro.