Gli smartphone cinesi vanno forte in Europa

Soprattutto Huawei e Xiaomi, che insieme alla fine del 2018 hanno venduto più di Samsung e Apple, secondo una nuova analisi di mercato

(Imaginechina via AP Images)
(Imaginechina via AP Images)

I produttori cinesi di smartphone, come Huawei e Xiaomi, continuano a crescere in Europa a scapito di grandi aziende come Samsung e Apple. Secondo l’ultima indagine di mercato realizzata dalla società di analisi Canalys, nel 2018 uno smartphone su tre venduto in Europa era di un marchio cinese. La sola Huawei, dicono le stime, avrebbe raggiunto negli ultimi mesi del 2018 una quota di mercato del 23 per cento, con una crescita annua complessiva intorno al 55 per cento.

Xiaomi, altro produttore cinese, ha fatto registrare una crescita annua del 62 per cento, anche se la sua quota di mercato continua a essere contenuta e intorno al 6 per cento. Sia Huawei sia Xiaomi vendono smartphone di qualità, ma a prezzi più vantaggiosi rispetto a molti modelli venduti da Samsung e agli iPhone di Apple.

Samsung continua a mantenere il primo posto con una quota di mercato del 28,7 per cento, ma ha perso circa l’1 per cento rispetto al 2017. Apple ha il 26 per cento, in calo del 5,1 per cento rispetto all’anno precedente. Entrambe le aziende stanno facendo i conti con un rallentamento generale del mercato degli smartphone, e con la maggiore tendenza dei consumatori ad acquistare i prodotti cinesi.

Huawei è da mesi al centro di critiche e vicende giudiziarie negli Stati Uniti, dove è accusata di fare spionaggio per conto del governo cinese con i propri sistemi, dagli smartphone alle strumentazioni che produce per la gestione delle reti mobili. L’azienda nega da sempre le accuse, ricordando che finora il governo statunitense non ha prodotto prove convincenti per sostenerle. La situazione ha penalizzato pesantemente la crescita di Huawei negli Stati Uniti, ma secondo gli analisti di Canalys ha invece portato a qualche vantaggio per l’Europa.

Non potendo fare affari negli Stati Uniti, Huawei e altre aziende cinesi hanno iniziato a investire molto più denaro e risorse nel mercato europeo. Gli investimenti stanno portando alla costruzione di nuovi centri di ricerca e stabilimenti, ma anche all’avvio di offerte commerciali più vantaggiose per i clienti, con l’obiettivo di espandere il più possibile le quote di mercato. Soprattutto Xiaomi segue una politica di prezzi molto bassi che comportano margini inferiori rispetto ad altri concorrenti, ma sufficienti per sostenere le proprie attività.

Il mercato degli smartphone in Europa è ormai maturo e ha mostrato un notevole rallentamento: si tende a tenere più a lungo il proprio cellulare prima di cambiarlo, andando oltre il classico ciclo dei due anni. Le cose vanno meglio nell’Europa dell’est dove il mercato non è ancora saturo e ci sono, in proporzione, volumi di vendita più sostenuti. Apple e Samsung faticano però a mantenere le loro posizioni in quei mercati, dove le alternative cinesi a minor costo sono viste come un’opportunità, più che un ripiego. Inoltre, le differenze tra gli smartphone di maggior pregio di Huawei e Xiaomi non sono molte rispetto agli iPhone o ai Galaxy, mentre i prezzi dei modelli cinesi sono sensibilmente più bassi.

Sempre secondo i dati di Canalys, nel 2018 Samsung ha venduto il 10 per cento di smartphone in meno in Europa rispetto al 2017. Apple ha venduto complessivamente 42,8 milioni di iPhone, al di sotto delle aspettative, mentre Huawei è arrivata a vendere 42,5 milioni di propri smartphone. A questo ritmo, nella prima metà del 2019 Huawei potrebbe facilmente superare Apple, diventando il secondo produttore di smartphone in Europa alle spalle di Samsung. Quest’ultima dovrebbe riuscire a mantenere la prima posizione anche grazie ai suoi nuovi Galaxy S10, molto attesi e che saranno presentati la prossima settimana. Apple potrebbe continuare ad avere qualche difficoltà, considerato l’andamento delle vendite dei suoi ultimi iPhone e il fatto che non presenterà una nuova linea di smartphone prima della fine dell’estate.