La brutta fine di una rara tigre allo zoo di Londra

È stata uccisa in pochi istanti da Asim, scelto come suo compagno per riprodursi: in molti si chiedono se la sua morte fosse evitabile

La tigre di Sumatra Melati, in una foto di repertorio (ZLS)
La tigre di Sumatra Melati, in una foto di repertorio (ZLS)

Asim è un maschio di tigre di Sumatra di 7 anni, vive in uno zoo in Danimarca e un paio di settimane fa era stato trasportato a Londra, con l’obiettivo di farlo accoppiare con Melati, una sua simile di 10 anni ospitata nelle zoo di Regent’s Park. L’accoppiamento è però finito tragicamente: Asim ha attaccato con ferocia Melati e l’ha uccisa in pochi istanti, senza che gli addetti dello zoo potessero fare qualcosa per salvarla. La storia delle due tigri è finita sui giornali di mezzo mondo e da giorni in molti si chiedono se agendo diversamente si sarebbe potuta risparmiare la vita a Melati, uno dei rari esemplari di tigre di Sumatra tenuti in cattività in Europa.

Il trasporto di Asim era avvenuto senza problemi il 29 gennaio scorso, nell’ambito di un progetto per preservare le tigri di Sumatra, originarie dell’isola indonesiana e delle quali si stima ci siano solamente 400 esemplari: appena 40 anni fa erano un migliaio.

Asim era strato trasportato in una gabbia dotata di sistemi per controllare la temperatura, e naturalmente di acqua e cibo. Sembrava essere il compagno ideale per Melati: in altre occasioni si era dimostrato molto affettuoso e docile con le tigri durante l’accoppiamento. C’era quindi grande ottimismo tra i responsabili della Zoological Society of London (ZSL), che si occupa dell’amministrazione e della gestione dello zoo di Londra, il più antico parco scientifico per animali del mondo.

Asim era stato tenuto in una gabbia vicina a quella di Melati per una decina di giorni, in modo che entrambe le tigri si abituassero alla loro reciproca presenza. Il comportamento dei due animali era stato osservato per giorni, per assicurarsi che non ci fossero segni di nervosismo o irrequietezza, che avrebbero potuto indicare qualche rischio in più per l’operazione di accoppiamento.

Conclusa la reciproca conoscenza tra le due tigri dopo una decina di giorni, i responsabili dello zoo hanno deciso fosse arrivato il momento di procedere con l’accoppiamento. Asim è stato fatto entrare nella gabbia di Melati, ma le cose sono andate molto diversamente da come speravano i responsabili dello zoo. Asim ha immediatamente attaccato Melati, dilaniandola e ferendola a morte in pochi istanti. Non c’è stata nessuna possibilità di intervenire da parte dei guardiani per evitare il peggio. A fatica, Asim è stato condotto in un’altra gabbia, ma per Melati era ormai troppo tardi, come hanno confermato pochi minuti dopo i veterinari dello zoo.

La morte di Melati è stata raccontata da molti giornali ed è stata criticata sui social network, con osservazioni che sono state respinte dai responsabili dello zoo di Londra e da molti altri esperti. C’è chi si è chiesto se dieci giorni non fossero troppo pochi per fare conoscenza tra i due animali, prima di metterli insieme nella stessa gabbia. La ZSL ha smentito questa circostanza, ricordando che i tempi di accoppiamento erano stati valutati da un gruppo di esperti, basandosi su esperienze precedenti e sul comportamento dei due animali.

Altri hanno criticato gli addetti dello zoo per non avere separato le due tigri quando Asim aveva iniziato ad attaccare Melati. In realtà non ci sarebbe stato materialmente il tempo per fare qualcosa: l’attacco è avvenuto molto rapidamente e, nonostante alcuni tentativi di distrarre i due animali, con forti rumori e lampi di luce, non c’è stata la possibilità di separarli ed evitare che Melati venisse ferita a morte. Sarebbe stato inoltre improponibile utilizzare un tranquillante per sedare Asim: a differenza di cosa si vede spesso nei film, anche i sedativi sparati con un fucile impiegano diversi minuti per fare effetto, quindi la tigre avrebbe comunque avuto ancora il tempo e le energie per proseguire il suo attacco. I guardiani avrebbero inoltre avuto molte difficoltà nel mirare correttamente verso Asim, mentre stava avvenendo l’attacco.

Gli accoppiamenti tra grandi felini, come le tigri, implicano sempre qualche rischio, anche nel caso in cui gli animali si conoscano e siano abituati da tempo alla loro reciproca presenza. In alternativa all’accoppiamento diretto talvolta viene sperimentata l’inseminazione artificiale, che prevede di fecondare artificialmente una cellula uovo di una tigre utilizzando lo sperma di un maschio. Il processo è però molto macchinoso e costoso, e non garantisce sempre un esito positivo. Le conoscenze sull’inseminazione artificiale di specie diverse dalla nostra sono ancora scarse, e questo spiega in parte il ridotto tasso di successo. Per questo motivo l’accoppiamento diretto è ritenuto la soluzione ideale, anche se comporta qualche rischio in più.

Negli anni, Melati si era rivelata un’ottima tigre per portare avanti i programmi di riproduzione delle tigri di Sumatra. Era stata fatta accoppiare in tre diverse circostanze tra il 2013 e il 2016, sempre con esiti positivi. Jae Jae, il precedente compagno, non era però più disponibile perché era stato trasferito presso uno zoo vicino a Parigi. Gli zoologi cercano inoltre di modulare gli accoppiamenti, utilizzando partner diversi di volta in volta, in modo da mantenere una maggiore varietà genetica ed evitare che la popolazione di tigri di Sumatra si indebolisca.