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  • Lunedì 21 gennaio 2019

Oggi alle 15 c’è Genoa-Milan

È stata programmata nel primo pomeriggio di un lunedì feriale da una contestata decisione del ministero dell’Interno

Una foto scattata al Ferraris durante Genoa-Atalanta (Paolo Rattini/Getty Images)
Una foto scattata al Ferraris durante Genoa-Atalanta (Paolo Rattini/Getty Images)

La penultima partita della ventesima giornata del campionato di Serie A, Genoa-Milan, era inizialmente prevista per oggi alle 21, ma lo scorso 10 gennaio l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del ministero dell’Interno ha deciso di anticiparla alle 15 per motivi di ordine pubblico. La decisione ha inevitabilmente creato polemiche, in quanto ritenuta avventata e a danno degli spettatori. L’orario impedirà a tanti tifosi di andare allo stadio e inoltre, poiché lo stadio Ferraris è in pieno centro, creerà dei disagi alla città, già alle prese con grossi problemi di traffico e viabilità dopo il crollo del ponte Morandi. Per questi motivi molti tifosi genoani hanno detto che per protesta non andranno a vederla. Il risultato è che una partita che normalmente avrebbe attirato al Ferraris almeno 30.000 spettatori si giocherà invece con gli spalti semivuoti, e anche il numero di telespettatori ne risentirà.

Lo stadio Luigi Ferraris, nel quartiere Marassi di Genova (LaPresse)

L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del ministero dell’Interno ha disposto la variazione di orario poiché Genoa-Milan è considerata una partita a rischio, a causa dei disordini che ci sono stati in passato tra le due tifoserie organizzate. La loro rivalità risale a molti anni fa ed è ritenuta insanabile dalla morte del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, ucciso a coltellate il 29 gennaio 1995 da ultras milanisti all’esterno dello stadio Ferraris. La decisione dell’Osservatorio è ritenuta però avventata in quanto condizionata dai gravi disordini avvenuti il giorno di Santo Stefano prima di Inter-Napoli, dopo dei quali Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, in accordo con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aveva detto che le partite ritenute a rischio non si sarebbero più giocate in notturna per favorire la gestione dell’ordine pubblico (per esempio la sorveglianza dagli elicotteri, più efficace nelle ore diurne).

Nelle ultime stagioni, tuttavia, Genoa-Milan si è giocata spesso di sera. In una recente intervista con il direttore di Sky Sport, Giorgetti ha spiegato le motivazioni della variazione di orario della partita dicendo: «Il problema è che si gioca di lunedì per motivi di calendario internazionale. Quindi è evidente che giocare di lunedì pomeriggio, di un giorno lavorativo, non è sicuramente l’ideale. Ma la decisione ormai è presa e rimarrà tale. Mi rendo conto che per coloro che sono abbonati e che in qualche modo hanno diritto a vedere la partita, non sia l’ideale. Credo che più complessivamente tutta la programmazione del calendario debba tenere conto da un lato di quelle che sono le esigenze dell’industria, anche televisiva, legata alla dimensione del mondo del calcio, e per le situazioni dove c’è un’oggettiva situazione di criticità e delicatezza, valutare quali sono le soluzioni organizzative migliori. Anche all’estero si fa, con un po’ di intelligenza e buonsenso queste situazioni si risolvono».