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  • Mercoledì 16 gennaio 2019

Otto bombe in un mese

Sono esplose ad Afragola, in provincia di Napoli, e sembra che dietro ci sia una guerra interna alla camorra

Immagine tratta da un video realizzato da NanoTV
Immagine tratta da un video realizzato da NanoTV

Otto bombe sono esplose in poco più di venti giorni ad Afragola, in provincia di Napoli. L’ultima è esplosa nella notte tra il 14 e il 15 gennaio davanti a un autosalone, squarciandone la saracinesca e generando un boato che si è sentito fin nei comuni di Frattamaggiore e Casoria. La prima, invece, è del 21 dicembre, quando è stata colpita una pizzeria. In mezzo ci sono state altre sei esplosioni, tutte ai danni di attività commerciali situate tra il quartiere San Michele e il rione Salicelle.

 

Nei giorni scorsi, prima dell’ultima esplosione, le forze dell’ordine avevano intensificato i controlli delle zone considerate “a rischio”, posizionando molti posti di blocco in tutta la città. Era stato messo sotto sorveglianza, in particolare, il rione Salicelle, un quartiere popolare di Afragola dove c’è una forte presenza della criminalità organizzata. In seguito a un’operazione congiunta di polizia, carabinieri, polizia municipale e vigili del fuoco, due persone erano state arrestate per reati legati allo spaccio di droga, ventitré erano state denunciate, e altre centocinquanta erano state identificate.

Tutte e otto le esplosioni sono dolose. Le prime indagini secondo i giornali locali si sono concentrate sui clan camorristici che gestiscono il racket delle estorsioni ai danni dei commercianti: in particolare il clan Moccia, il più potente della città. Secondo quanto raccontato dai commercianti colpiti, però, le esplosioni non sarebbero state precedute da avvertimenti di pagare il pizzo.

Per Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare antimafia, i fatti degli ultimi giorni sarebbero stati causati probabilmente da una faida interna ai clan camorristici: «Non si può non ricordare come Luigi Moccia sia stato recentemente condannato al carcere duro ed è probabile una guerra di camorra nel territorio dei Moccia per contendersene il controllo, ma il controllo è dello Stato e non di un gruppo criminale». Il prossimo 19 gennaio la Cgil di Napoli, insieme alla Masseria Antonio Ferraioli, Libera, Anpi e altre associazioni del territorio, organizzerà una manifestazione contro la camorra e le esplosioni degli ultimi giorni.