• Mondo
  • Giovedì 3 gennaio 2019

L’ambasciatore nordcoreano a Roma ha disertato

Lo dice l'intelligence della Corea del Sud: un giornale sudcoreano sostiene inoltre che Jo Song-gil avrebbe fatto richiesta di asilo

Roma vista dal Gianicolo (ANSA/ANGELO CARCONI)
Roma vista dal Gianicolo (ANSA/ANGELO CARCONI)

L’intelligence sudcoreana ha detto ad alcuni parlamentari della Corea del Sud che l’ambasciatore “reggente” nordcoreano in Italia, Jo Song-gil, ha disertato. La notizia, data tra gli altri da Associated Press, era stata anticipata dal quotidiano sudcoreano JoonAng Ilbo, secondo il quale Jo avrebbe chiesto asilo politico a un paese occidentale non meglio specificato. Finora né il governo italiano né quello nordcoreano hanno confermato la notizia: il ministero degli Esteri italiano ha detto di non avere ricevuto alcuna richiesta di asilo da parte di Jo.

Per il momento si hanno informazioni parziali sull’accaduto: non si sa per esempio a quale paese Jo avrebbe chiesto asilo e il motivo della sua diserzione. Secondo l’intelligence sudcoreana, Jo avrebbe disertato più di un mese fa.

Se la notizia venisse confermata – e per il momento va presa con cautela – quella di Jo sarebbe la defezione più importante di un alto funzionario diplomatico nordcoreano dal caso che coinvolse Thae Yong-ho, viceambasciatore nordcoreano a Londra che nel 2016 scappò in Corea del Sud. Proprio Thae ha detto giovedì ai giornalisti sudcoreani che in passato aveva lavorato con Jo: ha raccontato che Jo era responsabile del trasferimento di beni di lusso che passavano dall’Italia e che erano diretti in Corea del Nord, e ha aggiunto che Jo potrebbe essere in possesso di informazioni relative ai piani nucleari nordcoreani.

 

Jo Song-gil, 48 anni, è ambasciatore “reggente” a Roma dall’ottobre 2017, quando il governo italiano espulse l’allora ambasciatore nordcoreano Mun Jong-nam come ritorsione dopo un test nucleare della Corea del Nord che aveva violato una risoluzione ONU. Jo si trovava a Roma dal 2015 insieme alla moglie e ai figli, un fatto piuttosto raro nella diplomazia nordcoreana: solitamente, infatti, il regime costringe i diplomatici a lasciare in Corea del Nord i figli, di modo da scoraggiare eventuali defezioni. Non è chiaro il motivo per cui a Jo sia stato permesso di spostarsi con l’intera famiglia: forse perché proviene da una famiglia privilegiata, ha scritto JoonAng Ilbo: è conosciuto per essere il figlio e il genero di funzionari di più alto livello del regime nordcoreano. Secondo una fonte diplomatica sentita da NK News, sito specializzato di cose nordcoreane, Jo sarebbe dovuto tornare in Corea del Nord a novembre.

JoonAng Ilbo ha scritto che il governo italiano non saprebbe cosa fare dell’intera situazione: per il momento, comunque, starebbe proteggendo Jo tenendolo in un posto sicuro.