Nella Repubblica Democratica del Congo ci sono stati scontri dopo l’esclusione dei residenti di due città dalle prossime elezioni presidenziali

Due operatori sanitari insieme a un bambino in un centro ebola a Beni, nella Repubblica Democratica del Congo (AP Photo/Al-hadji Kudra Maliro)
Due operatori sanitari insieme a un bambino in un centro ebola a Beni, nella Repubblica Democratica del Congo (AP Photo/Al-hadji Kudra Maliro)

A Beni, città nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo (RDC), le forze di sicurezza hanno usato armi da fuoco e lacrimogeni per disperdere i manifestanti che stavano protestando contro la loro esclusione dalle elezioni presidenziali fissate per domenica: sembra che alcuni di loro stessero attaccando tra le altre cose i centri in cui vengono tenuti i pazienti malati di ebola.

Mercoledì la commissione elettorale della RDC aveva annunciato che nelle città di Beni e Butembo, distanti circa 60 chilometri l’una dall’altra, non si potrà votare alle prossime presidenziali a causa della grave epidemia di ebola che sta colpendo la zona e delle violenze tra milizie rivali. Visto che queste sono aree dove l’opposizione al presidente Joseph Kabila è molto forte, diversi politici locali hanno sostenuto che la decisione della commissione elettorale era una mossa politica per favorire il candidato appoggiato da Kabila, Emmanuel Ramazani Shadary.