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  • Mercoledì 19 dicembre 2018

Un bambino è stato escluso da una scuola privata tedesca perché figlio di un politico di estrema destra

A Berlino, in una scuola "steineriana": il politico di cui si parla è un esponente di AfD

(Ellen F. O'Connell /Hazleton Standard-Speaker via AP)
(Ellen F. O'Connell /Hazleton Standard-Speaker via AP)

In Germania si parla da qualche giorno di una scuola privata di Berlino che ha negato l’iscrizione a un bambino perché è figlio di un politico di AfD, Alternativa per la Germania, il principale partito di estrema destra del paese. I giornali tedeschi non hanno comunicato il nome del bambino, per proteggerne la privacy, ma è noto che la scuola in questione si basa sulla pedagogia Waldorf, ideata nei primi decenni del Novecento dal filosofo e pedagogo Rudolf Steiner (e quindi anche nota come “steineriana”). In queste scuole si prova a favorire il libero apprendimento degli studenti dando molta importanza alla natura, alle materie artistiche e alla presenza dei genitori ad alcune attività degli studenti. Tra le altre cose, nelle scuole steineriane si chiede ai bambini di “fare delle danze espressive di gruppo in cui, vestiti con delle toghe, possano sviluppare il loro spirito nella loro nuova vita”.

Il Berliner Zeitung, il primo giornale a occuparsi della questione, ha spiegato che l’esclusione del bambino è stata decisa il 17 dicembre. Le discussioni erano durate diversi giorni e c’erano anche stati degli incontri in cui gli insegnanti avevano chiesto al padre di parlare delle sue posizioni politiche. Temevano infatti che quelle posizioni avrebbero potuto influenzare gli atteggiamenti del figlio e, di conseguenza, l’armonia tra gli studenti della scuola. In genere l’ammissione a una scuola steineriana tedesca è decisa da un comitato di cinque insegnanti; in questo caso alla decisione hanno partecipato circa venti insegnanti.

Un rappresentante della scuola steineriana tedesca ha detto che l’esclusione del bambino è stata decisa perché non è stato trovato accordo tra gli insegnanti. Sembra infatti che anche all’interno della scuola ci fossero opinioni diverse a riguardo, sia tra i professori che tra i genitori degli altri bambini. Il bambino aveva già frequentato una scuola materna steineriana, cosa che in genere permette un accesso preferenziale al successivo ciclo di studi; il Berliner Zeitung ha però spiegato che la scuola ha avuto 140 richieste di iscrizione, con solo 30 posti a disposizione.

Il politico di AfD – secondo alcune versioni sarebbe un membro del parlamento del Land di Berlino, uno degli stati federati della Germania – ha detto al Berliner Kurier che non aveva intenzione di prendere parte alle questioni gestionali della scuola e ha aggiunto, parlando anche a nome di sua moglie: «Ci sentivamo molto legati a questa scuola. Come spiegheremo a nostro figlio che i suoi amici andranno in quella scuola e lui no?».

La decisione della scuola è stata criticata anche dall’associazione delle scuole steineriane tedesche, dall’associazione degli insegnanti tedeschi e da alcuni politici di partiti con posizioni molto diverse da quelle di AfD. La tesi, in questo caso, è che sia sbagliato rifiutare un bambino in base alle idee e all’attività politica del padre. Sandra Scheeres – una politica socialdemocratica che è responsabile per l’Istruzione nel Land di Berlino – ha detto che si sta occupando della questione, parlandone con la scuola. Bisognerà infatti anche accertare che la scuola potesse effettivamente negare l’iscrizione del bambino: in quanto scuola privata ha diritto a selezionare i propri studenti, ma non può farlo in modo discriminatorio. L’associazione delle scuole steineriane – il cui fondatore, morto nel 1925, era stato accusato di aver fatto alcuni commenti razzisti – firmò nel 2007 a Stoccarda una dichiarazione in cui si diceva contraria a ogni forma di razzismo e discriminazione.

Non è comunque il primo caso di questo tipo, in Germania. Già nel 2017 una scuola steineriana della Bassa Sassonia aveva rifiutato un bambino il cui padre era un esponente del NPD, un movimento politico neonazista.