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  • Lunedì 10 dicembre 2018

Stasera parla Macron

Alle 20 in diretta televisiva il presidente francese parlerà alla nazione, dopo quattro settimane di proteste di "gilet gialli": i giornali fanno ipotesi su cosa dirà

"Parigi brucia": una scritta alla Gare Saint – Lazare di Parigi, 9 dicembre 2018 (Jeff J Mitchell/Getty Images)
"Parigi brucia": una scritta alla Gare Saint – Lazare di Parigi, 9 dicembre 2018 (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Questa sera alle 20 il presidente francese Emmanuel Macron farà un discorso alla nazione: sarà il suo primo commento pubblico dopo quattro settimane consecutive di proteste antigovernative organizzate dai cosiddetti “gilet gialli”. A queste mobilitazioni si sono poi aggiunte quelle degli studenti delle scuole superiori, contro l’annunciata riforma dell’istruzione. In giornata, e prima della diretta televisiva, Macron incontrerà diversi leader politici e i rappresentanti dei maggiori sindacati del paese.

L’Eliseo non ha fornito alcun dettaglio sul contenuto del discorso di Macron, ma sui giornali francesi circolano molte ipotesi non solo sul suo contenuto ma anche, più in generale, su quello che Macron dovrebbe fare per uscire da una situazione complicata. Macron dovrebbe annunciare una serie di misure immediate e concrete per rispondere alle proteste (soprattutto misure a sostegno del potere d’acquisto e delle classi più povere) ma dovrebbe farlo, dicono, senza rinnegare il progetto di riforma per il quale è stato eletto nel 2017: un compito che gli osservatori giudicano complesso e che, secondo alcuni, non sarebbe comunque sufficiente.

Il movimento dei “gilet gialli” era nato inizialmente per protestare contro l’aumento delle tasse sui carburanti, ma si è poi ampliato e amplificato. Lo dimostra quanto accaduto negli ultimi giorni: la scorsa settimana Macron aveva annunciato l’annullamento per tutto il 2019 dell’aumento delle tasse sui carburanti, ma sabato 8 dicembre i “gilet gialli” sono tornati in piazza in tutta la Francia e si sono dati un nuovo appuntamento per sabato 15 dicembre: ora chiedono le dimissioni di Macron, definito il “presidente dei ricchi”, e manifestano soprattutto la rabbia contro le disuguaglianze e un diffuso disagio sociale. Nei sondaggi, il sostegno al movimento non si è ancora sostanzialmente indebolito, mentre la popolarità del presidente è scesa al di sotto del 20 per cento ed è in costante calo dal giorno della sua nomina.

Macron non ha fatto alcun intervento pubblico dal primo dicembre, anche se sabato scorso, durante le manifestazioni, aveva scritto su Twitter un messaggio di sostegno alle forze dell’ordine. Per tutta la giornata di sabato Macron era rimasto all’interno dell’Eliseo, il palazzo presidenziale, che i manifestanti avrebbero voluto raggiungere ma che è stato protetto dalla polizia. Nei giorni scorsi ha tenuto varie consultazioni: con il primo ministro, con alcuni ministri del suo governo, con vari consiglieri e con un gruppo di sindaci davanti ai quali avrebbe ammesso alcuni errori della sua presidenza: a uno di loro avrebbe infatti detto che in Francia «ci sono troppe imposte, troppe tasse, troppa fiscalità», e avrebbe anche ammesso che il governo ha fatto alcune «scemenze». Alcuni pensano che quelle parole saranno dette pubblicamente stasera.

«Davanti ai francesi, Emmanuel Macron dovrà cedere e tenere: essere convinto dei cambiamenti necessari (ho compreso le vostre richieste di giustizia) e essere fermo nel suo progetto di riforma (continuo a rifiutare le regressioni e le agevolazioni). Allo stesso tempo, naturalmente», ha scritto François Ernenwein sul quotidiano cattolico La Croix. Macron dovrà trovare la «quadratura del cerchio», ha detto Bruno Dive sul quotidiano regionale Sud-Ouest, e sarà «una sfida senza precedenti, pericolosa che lo coinvolge sia personalmente che collettivamente», si dice su un altro giornale ancora.

Libération ha pubblicato oggi in prima pagina la foto di una donna con il gilet giallo: il titolo dice “Manu (diminutivo di Macron) hai sentito?”: nel suo editoriale Libération – un giornale di sinistra – spiega che Macron non riuscirà a cavarsela con un «vago mea culpa» e con «alcune disparate concessioni sul potere d’acquisto». Dovrà dimostrare di aver capito la radicalità delle richieste alle quali non potrà rispondere solo con la cancellazione di misure già annunciate. Anche Le Figaro – giornale di centrodestra – dice che Macron dovrà convincere i francesi soprattutto di un suo «cambiamento personale». Dal discorso di stasera, sono comunque tutti concordi nel sostenere che dipenderà il futuro della presidenza di Macron: questa è «l’ora della verità» per il presidente, ha riassunto Le Parisien: «Se fallisce, la Francia entrerà in un pericoloso periodo di instabilità politica».

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