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  • Domenica 9 dicembre 2018

La discoteca di Corinaldo non aveva davvero venduto 1.400 biglietti

I carabinieri hanno rettificato la cifra circolata ieri, abbassandola a meno della metà: intanto si cerca chi ha spruzzato lo spray urticante

(ANSA/PASQUALE BOVE)
(ANSA/PASQUALE BOVE)

La polizia sta indagando su due fronti, in relazione alla strage provocata dalla calca nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, nella quale sono morte sei persone e ne sono rimaste ferite decine venerdì sera. Da un lato, sta cercando di identificare chi abbia spruzzato lo spray urticante che molto probabilmente ha causato la ressa. Domenica mattina i giornali hanno scritto che la polizia avrebbe identificato un minore come responsabile, sulla base delle testimonianze, ma che non sarebbe ancora stato interrogato: non ci sono però conferme.

Dall’altro, stanno proseguendo le indagini sul rispetto delle norme di sicurezza nella discoteca. Inizialmente la procura aveva detto che per il concerto del rapper Sfera Ebbasta erano stati venduti circa 1.400 biglietti, a fronte di una capienza di 870 persone: lo aveva ripetuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo un incontro in prefettura, e lo avevano riportato i giornali, compreso il Post. Domenica però il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona Cristian Carrozza ha spiegato all’Ansa che quella cifra era sbagliata, e si riferiva ai numeri progressivi stampati sui biglietti, che non corrispondevano però a quelli effettivamente venduti. Carrozza ha detto che i biglietti venduti sono stati 680, e quelli effettivamente staccati all’ingresso quasi 500. La capienza della sala in cui si è tenuto il concerto, invece, era di 459 persone, e anche un altro ambiente allo stesso piano era aperto.

Ieri sono circolati anche i nomi dei morti, cinque adolescenti e una donna adulta: tre ragazze e due ragazzi, di età comprese tra i 14 e i 16 anni, ed Eleonora Girolimini, di 39 anni, che aveva accompagnato la figlia undicenne al concerto. Tranne un ragazzo, provenivano tutti da Senigallia, perché nel locale era stata organizzata una festa – forse informale – per i ragazzi di cinque istituti superiori della città. I feriti totali sono circa 60, quelli in codice rosso sono attualmente 7, in prognosi riservata. Secondo Repubblica hanno subito lesioni da asfissia e sono in coma farmacologico.

Sui social network e su WhatsApp è circolata una foto che dice di mostrare l’uomo o il ragazzo incappucciato che avrebbe spruzzato lo spray urticante provocando la fuga disordinata dei clienti del locale. Non c’è nessuna prova che la persona nella fotografia sia effettivamente il responsabile. Secondo Repubblica, i testimoni hanno indicato alla polizia un ragazzo con un cappello nero, fornendo anche alcuni nomi sui quali si stanno concentrando le indagini. Sembra comunque sempre più sicuro che sia stato proprio uno spray urticante a provocare la calca: secondo i giornali, la polizia ha ritrovato una bomboletta nel locale.

L’uscita di sicurezza dove sono crollati i parapetti. (ANSA/PASQUALE BOVE)

Sarebbe l’ultimo – e il più grave – di una lunga serie di episodi simili negli ultimi due anni, avvenuti molto spesso a concerti di rapper popolari tra gli adolescenti. È un fenomeno che si conosce ancora poco, ma ci sono già state delle indagini tra cui quella che ha portato all’arresto della banda sospettata di aver innescato la ressa in piazza San Carlo a Torino, nel giugno del 2017. Molto spesso, gli spray vengono usati da piccoli gruppi di ladri che sfruttano la confusione per rubare gioielli o smartphone. Al riguardo, Conte ha detto: «dobbiamo capire se di questi strumenti possa essere fatto un uso improprio».

A provocare concretamente morti e feriti sembra essere stato il crollo del parapetto di una rampa che collegava un parcheggio fuori dal locale a una delle uscite di sicurezza, passando sopra un piccolo fosso. A quanto sembra dai video, le persone uscendo dal locale non sono defluite correttamente, provocando una concentrazione eccessiva di persone sulla rampa che ha sfondato i parapetti laterali. Molte persone sono quindi cadute, e sono state schiacciate. Non si sa però se tutte le persone uccise o coinvolte nella ressa si trovassero effettivamente in quel punto. In visita sul posto, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha confermato che le uscite di sicurezza erano funzionanti: inizialmente qualche testimone aveva raccontato di averle trovate sbarrate.