I casi di spray urticanti ai concerti sono frequenti

Sembra sia stata la causa della calca nella discoteca in provincia di Ancona, e negli ultimi due anni è successo molte altre volte in Italia

Un concerto di Sfera Ebbasta interrotto per lo spray al peperoncino, durante la festa dell'Unità a Modena nel 2017. (YouTube)
Un concerto di Sfera Ebbasta interrotto per lo spray al peperoncino, durante la festa dell'Unità a Modena nel 2017. (YouTube)

Secondo le fonti di polizia riportate dai giornali, si ritiene che sia stato l’utilizzo di uno spray al peperoncino a provocare la fuga disordinata nella quale sono morte sei persone in una discoteca in provincia di Ancona, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta. Se la polizia confermerà questa ipotesi, rafforzata dalle testimonianze dei clienti del locale che hanno parlato di “odore acre”, sarebbe il caso più grave di panico generato da spray al peperoncino, ma non il primo: negli ultimi due anni, infatti, ci sono stati diversi episodi simili in Italia, quasi sempre a concerti di rapper popolari tra gli adolescenti.

Il più noto e grave fu quello di piazza san Carlo a Torino, del 2 giugno 2017, quando per lo stesso motivo si generò un gigantesco falso allarme durante la proiezione di Juventus-Real Madrid, nel quale rimasero ferite centinaia di persone e in cui morì la 38enne Erika Pioletti. Per quell’episodio sono state arrestate diverse persone, il cui processo è appena iniziato: secondo i magistrati appartenevano a una banda che aveva usato la stessa tecnica in diverse altre occasioni, spruzzando lo spray per fare piccole rapine a concerti ed eventi.

La maggior parte degli episodi di spray urticanti usati in contesti molto affollati sono avvenuti a concerti frequentati da giovani o giovanissimi. In certi casi sono stati segnalati dei contestuali piccoli furti, di gioielli o smartphone, mentre in altri casi no: spesso i giornali locali hanno parlato di «bravate», ma è anche possibile che in certi casi non ci siano stati furti perché i ladri non sono riusciti nel loro intento.

Gli spray urticanti spesso sono al peperoncino, e sono venduti in alcuni supermercati e farmacie, o in negozi specializzati in articoli militari, oppure online. In teoria non possono comprarli i minori di 16 anni. Sono riconosciuti come strumenti di autodifesa dal 2011, e provocano un’irritazione agli occhi e alle vie respiratorie, che impedisce a chi ne è colpito di vedere. Spesso non ci sono falsi allarmi e scene di panico, ma è capitato che le reazioni e le urla di chi ne è bersaglio abbiano provocato resse generali, con conseguenze anche molto estese.

Gli altri casi
Nel settembre del 2017 successe a Mondovì, in provincia di Cuneo, durante un concerto del rapper Ghali: in quel caso il panico fu più contenuto, ci fu soltanto qualche mancamento e il concerto fu sospeso per alcuni minuti. Un mese dopo successe durante un concerto a Torino della cantante Elisa – in una serata in cui però si esibiva anche Ghali – alle Officine Grandi Riparazioni: anche in quel caso, non ci furono però fughe o allarmi.

Era capitato già diverse volte proprio durante i concerti di Sfera Ebbasta: alla festa dell’Unità di Modena, nel settembre del 2017: in quell’occasione un giovane denunciò di essere stato derubato di due catene preziose, e alcuni ragazzi erano stati soccorsi. Qualche mese dopo, a dicembre, successe di nuovo a Ravenna, sempre a un concerto di Sfera Ebbasta in un locale: in quell’occasione si generò una calca ma il panico fu gestito e nessuno si fece male. Il concerto fu sospeso e poi ripreso. Di nuovo, fu spruzzato spray urticante a un concerto del rapper a Legnano la scorsa estate: in quel caso, scrisse VareseNews, c’era molto spazio e nessuno fu travolto. E infine, di nuovo un concerto di Sfera Ebbasta fu interrotto per lo stesso motivo lo scorso settembre a Mondovì, un anno dopo il concerto di Ghali. Anche in quel caso furono denunciati furti di gioielli.

Ci sono stati altri rapper coinvolti in questi episodi: lo scorso marzo accadde a un concerto di Gué Pequeno in un locale vicino a Modena. Anche in quel caso, la calca fu gestita e non ci furono feriti, e i responsabili furono fermati dai carabinieri. Già all’inizio del 2017 era successa la stessa cosa a un concerto di Gué Pequeno e Marracash a Venaria, vicino a Torino, e nel luglio dello stesso anno di nuovo al Carroponte, a Sesto San Giovanni: in entrambi i casi, dopo l’intervento dei soccorsi e una breve sospensione, il concerto ricominciò. Poche settimane fa, invece, l’uso di uno spray urticante aveva provocato il panico tra il pubblico di un concerto del rapper Achille Lauro all’Alcatraz di Milano, che era scappato precipitosamente dal locale: in quel caso non c’erano stati feriti gravi, anche se il concerto era stato sospeso per un po’.