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  • Mercoledì 21 novembre 2018

Il ritorno in Formula 1 di Robert Kubica

Il pilota polacco è stato annunciato oggi dalla Williams, con cui tornerà a correre otto anni dopo il grave incidente che interruppe una carriera molto promettente

Robert Kubica nel paddock della Williams (HOCH ZWEI/picture-alliance/dpa/AP Images)
Robert Kubica nel paddock della Williams (HOCH ZWEI/picture-alliance/dpa/AP Images)

La scuderia Williams di Formula 1 ha annunciato giovedì mattina l’ingaggio del pilota polacco Robert Kubica per la prossima stagione. Kubica, che ha 33 anni, tornerà quindi a gareggiare in un Mondiale di Formula 1 a otto anni di distanza dall’incidente in una gara di rally in Italia – accaduto proprio all’apice della sua carriera in Formula 1, quando aveva già un accordo con la Ferrari – in cui rischiò di morire. L’incidente ebbe lunghe ripercussioni sulla sua salute e interruppe per anni la sua carriera nell’automobilismo. Ritornò a guidare una Formula 1 solo nel 2017, quando provò una Renault, l’auto che avrebbe dovuto guidare nel Mondiale nell’anno dell’incidente. Per la stagione ancora in corso (che termina questo fine settimana in Bahrein) la Williams lo aveva ingaggiato come collaudatore: dalla prossima ne diventerà il primo pilota, con la responsabilità di provare a tirarla fuori dal brutto periodo in cui si trova.

Il ritorno di Kubica in Formula 1 è particolarmente significativo: nei suoi cinque anni anni di corse fu una delle rivelazioni più promettenti del Mondiale. Kubica esordì alla guida di una Formula 1 nel 2006, a ventuno anni, come terzo pilota e collaudatore per la scuderia BMW Sauber. Nello stesso anno sostituì Jacques Villeneuve nel Gran Premio d’Ungheria, che concluse settimo salvo poi essere squalificato perché la sua macchina era al di sotto degli standard di peso regolamentari. Alla sua terza gara ottenne un sorprendente terzo posto, peraltro in una pista storica come quella di Monza, e ricevette gli applausi sul podio da Michael Schumacher. Le prestazioni nel suo anno di debutto gli valsero un contratto per la stagione seguente, che concluse al sesto posto nonostante un bruttissimo incidente nel Gran Premio del Canada che gli fece saltare la gara successiva.

Nel 2008 ottenne la prima pole position in carriera, nel Gran Premio del Bahrein, e la prima vittoria, nel Gran Premio del Canada, con cui salì momentaneamente in testa al Mondiale, che poi concluse quarto. La stagione successiva fu molto complicata e al di sotto delle aspettative. Al suo termine firmò un contratto con la Renault, con cui corse soltanto un anno. Il 6 febbraio del 2011 ebbe un grave incidente mentre gareggiava nel Rally di Andora, in provincia di Savona. Nel corso di una prova andò a sbattere contro un guardrail che poi si conficcò nella carrozzeria della sua macchina, colpendolo. Rischiò di morire: venne ricoverato in gravi condizioni con una frattura alla gamba destra, un’emorragia interna e lesioni multiple alla mano, alla spalla e al braccio destro.

La prima operazione a cui fu sottoposto durò sette ore e servì a salvargli la mano e a ricomporre la frattura di una gamba. Venne dimesso dopo due mesi e mezzo di ricovero e una lunga serie di interventi correttivi. La riabilitazione fu complicata, circa un anno dopo, da una caduta nella sua casa di Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, in cui si ruppe nuovamente la gamba destra. Negli ultimi mesi del 2012, quando aveva ancora difficoltà motorie e agli arti superiori, tornò a partecipare ad alcune gare di rally. Nei tre anni successivi divenne pilota titolare della Citroën nel campionato del mondo (WRC).

Del suo possibile ritorno in Formula 1 si parlava ormai da un paio di anni, ma spesso con notizie e indiscrezioni contrastanti. Quest’anno ci si aspettava di vederlo in gara con la Williams, che tuttavia a inizio stagione gli ha preferito il canadese Lance Stroll e il russo Sergej Sirotkin. La stagione della Williams è stata poi disastrosa e si è conclusa con l’ultimo posto nella classifica costruttori, principalmente a causa di errori di progettazione delle auto rimasti irrisolti nel corso del campionato. Stroll e Sirotkin – da cui comunque non ci si aspettavano grandi cose – si sono rivelati inesperti e non ancora pronti a gestire così tante difficoltà, tanto che Kubica è stato più veloce di loro in alcuni test effettuati sulle piste del Mondiale.