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  • Domenica 28 ottobre 2018

Le “normali” presidenziali in Georgia

Si vota oggi, ma più che di Russia, Europa e NATO in campagna elettorale si è parlato di registrazioni compromettenti, omicidi e scandali sessuali

Salome Zurabishvili, 24 ottobre 2018, Tbilisi (Vano SHLAMOV / AFP)
Salome Zurabishvili, 24 ottobre 2018, Tbilisi (Vano SHLAMOV / AFP)

Oggi si voterà per il primo turno delle elezioni presidenziali in Georgia. Inaspettatamente, durante le ultime settimane di campagna elettorale, i 3,7 milioni di abitanti del paese hanno sentito parlare poco delle pressanti questioni che dovranno essere affrontate in futuro: la crisi economica, le crescenti diseguaglianze, la complicata scelta tra Russia, Europa e NATO. La campagna elettorale si è invece concentrata su una serie di registrazioni audio, trasmesse in televisione, che hanno rivelato come alcuni funzionari di Sogno Georgiano, il partito al governo, appaiono coinvolti in scandali sessuali, di corruzione e persino in omicidi su commissione.

Un po’ di storia
La Georgia è un paese del Caucaso che confina a nord con la Russia e a sud con Turchia, Armenia e Azerbaijan. Ottenne l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991 e per molti anni fu una delle più instabili repubbliche ex sovietiche. Ci furono colpi di stato, guerre civili e la Russia intervenne per appoggiare l’indipendenza di due regioni autonome del paese: l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. Nel 2003 Eduard Shevardnadze, che di fatto aveva governato come un dittatore dal 1992, venne deposto dalla “rivoluzione delle rose”. Nel 2004 e poi per un secondo mandato venne eletto per la prima volta il filo-occidentale Mikheil Saakashvili.

Nel 2013 vinse invece Giorgi Margvelashvili, candidato per il Sogno georgiano, partito fondato dal miliardario ed ex primo ministro Bidzina Ivanishvili. Margvelashvili è l’attuale presidente del paese che non si è però ricandidato, e Sogno Georgiano è il principale partito della maggioranza, al governo da sei anni. La Georgia è un paese strategicamente importante ed è attraversata da oleodotti che trasportano petrolio e gas verso l’Europa. Questo ha favorito la richiesta di una maggiore integrazione politica ed economica con l’Unione Europea ed è anche per questo che le elezioni di oggi sono seguite con attenzione anche da altri paesi del mondo.

Il partito al governo Sogno georgiano sostiene una candidata indipendente: Salome Zurabishvili, ex diplomatica ed ex ministra degli Esteri che nei sondaggi viene data al primo posto. Ha due principali avversari. Il primo è Grigol Vashadze, ex ministro dello Sport e poi degli Esteri che fa riferimento al Movimento Nazionale Unito (MNU), il partito della Rivoluzione delle Rose attualmente all’opposizione. Il terzo principale concorrente è un suo ex collega di partito, David Bakradze, che ora corre con un partito filo-occidentale nato da una scissione del MNU, i Democratici Europei. I sondaggi dicono che l’ex ministra Zurabishvili è al 27 per cento e che Vashadze e Bakradze si trovano molto vicini al secondo e terzo posto con il 10 e il 9 per cento. Stando ai dati, al primo turno non verrà eletto nessuno.

Le registrazioni
Da settembre la campagna elettorale è stata agitata dalla pubblicazione da parte di una televisione molto vicina all’opposizione del MNU di una serie di registrazioni audio che coinvolgono diversi membri del partito Sogno georgiano, ma anche il presidente filo-occidentale uscito dalla Rivoluzione delle Rose, Saakashvili. Tra le più discusse ci sono quelle di Mirza Subeliani, un dirigente dell’ufficio del procuratore della capitale Tblisi vicino al partito Sogno georgiano, in cui si parla di ricatti, corruzione e persino di tortura.

La storia di Subeliani è a sua volta bizzarra e complicata (la trovate riassunta qui). Lo scorso maggio suo figlio adolescente era stato coinvolto in una rissa in cui erano morti accoltellati due ragazzi. Un’inchiesta della procura di Tblisi lo aveva prosciolto, ma il fatto che il padre del ragazzo fosse un dirigente del tribunale aveva causato quasi due settimane di proteste di piazza. Alla fine, Subeliani era stato arrestato con l’accusa di ostruzione alla giustizia. In una delle registrazioni, Subeliani parla proprio del suo arresto e spiega che è stato organizzato d’accordo con il governo proprio per placare le proteste di piazza. Poi però prosegue dicendo di non essere soddisfatto per come sono andate le cose e spiega al suo interlocutore di avere interi “terabytes” di materiale scottante su numerosi membri del governo. Nella conversazione dice anche che in passato ha utilizzato la tortura per far confessare alcune persone coinvolte in inchieste relative alla politica dal suo ufficio.

Ma ci sono anche altre registrazioni in cui persone vicine al governo parlano di tangenti e di favori tra membri del governo. Secondo la televisione che ha trasmesso gli audio sono coinvolti ministri e importanti imprenditori, oltre all’ufficio del procuratore di Tblisi. In una di queste si sente un membro dell’ufficio affermare che l’ex presidente Saakashvili avrebbe personalmente ordinato l’assassinio del miliardario ed ex candidato alle presidenziali georgiane Badri Patarkatsishvili, ucciso dieci anni fa a Londra in circostanze mai chiarite. Secondo l’opposizione, queste registrazioni dimostrano che l’attuale partito di governo Sogno georgiano è profondamente corrotto nei suoi più alti livelli e che alcuni dei suoi dirigenti sono pronti a utilizzare mezzi violenti e criminali per raggiungere i loro scopi. Il primo ministro Mamuka Bakhtadze ha risposto alle accuse dicendo che l’opposizione sta cercando di seminare “discordia” nel paese, ma che gli elettori georgiani sapranno distinguere la realtà dalle “mistificazioni”.

Chiunque sarà il vincitore, quelle di oggi saranno elezioni importanti per il futuro della Georgia, dove è stato avviato un processo di integrazione nell’Unione Europea e nella NATO e dove sono state approvate di recente una serie di riforme costituzionali: saranno dunque le ultime che eleggeranno in modo diretto il presidente della Repubblica che dal 2018 in poi sarà invece scelto da un collegio di 300 grandi elettori. Chi vincerà avrà il compito di garantire una transizione politica pacifica da un sistema presidenziale a uno parlamentare. I suoi poteri saranno limitati rispetto al passato, ma la gestione dei rapporti diplomatici rimarrà una delle sue principali competenze e questo lo renderà una figura determinante per la futura posizione internazionale della Georgia.