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  • Giovedì 25 ottobre 2018

La morte di Desirée Mariottini

Una ragazza di 16 anni è stata trovata morta in uno stabile occupato a Roma, due persone sono state fermate, ieri è arrivato il ministro Salvini

Striscioni davanti all'edificio abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo, Roma, 24 ottobre 2018
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Striscioni davanti all'edificio abbandonato in via dei Lucani a San Lorenzo, Roma, 24 ottobre 2018 (ANSA/ANGELO CARCONI)

La scorsa settimana, tra giovedì 18 ottobre e venerdì 19, il cadavere di una ragazza di 16 anni, Desirée Mariottini, è stato trovato in uno stabile abbandonato e occupato di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo di Roma. Originaria di Cisterna di Latina, la giovane donna, secondo quanto riportato dai principali giornali nazionali, è stata stuprata e poi uccisa. Per ora le persone fermate sono due uomini di origini senegalesi.

Ieri a San Lorenzo, storico quartiere della capitale frequentato da molti studenti e considerato “di sinistra”, sono cominciate ad arrivare molte manifestazioni di solidarietà: candele, striscioni, fiori. Oltre ai residenti, c’erano molte donne che hanno cantato slogan contro i femminicidi e la violenza. Verso l’ora di pranzo è arrivato il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che è stato contestato e accusato di voler strumentalizzare quanto successo per promuovere un piano di sgomberi e le proprie politiche contro l’accoglienza con un’indignazione selettiva a seconda della nazionalità di chi commette il reato.

Non è ancora chiaro che cosa sia successo a Desirée Mariottini: la procura e la polizia sono ancora al lavoro per ricostruire i fatti. Di lei si sa che aveva 16 anni, che era di Cisterna di Latina, a circa 50 chilometri a sud di Roma, che frequentava l’istituto agrario e che aveva una situazione familiare complicata: dopo la separazione dei genitori era stata affidata ai nonni e tra le altre cose, scrive il Corriere, il padre era stato denunciato per stalking. Da agosto Desirée Mariottini era in cura al Sert, il servizio offerto dal sistema sanitario nazionale per le persone tossicodipendenti. Giovedì 18 ottobre la ragazza sarebbe andata a Roma, entrando nello stabile occupato di San Lorenzo utilizzato per lo spaccio. Alcuni giornali dicono che stava cercando di recuperare il telefonino che le era stato rubato, altri che stava cercando di recuperare il telefono che aveva ceduto in cambio di una dose, altri ancora che voleva acquistare lei stessa sostanze stupefacenti.

Su quello che è accaduto da lì in poi, comunque, non c’è alcuna chiarezza. L’autopsia sul suo corpo è stata effettuata, e dall’esito sembra che Mariottini sia morta nella notte del 19 ottobre, ma non sono ancora arrivati i risultati degli esami tossicologici. Tra le ipotesi c’è quella che sia stata drogata, che abbia avuto un’overdose, che sia stata soffocata con una mano premuta sulla bocca, che gli abusi sessuali siano avvenuti quando era priva di sensi. Il suo corpo è stato trovato per terra dai soccorritori al piano terra dell’edificio grazie alla telefonata di una persona anonima al 118. Una volta arrivati sul posto, il cancello era chiuso con un lucchetto e gli operatori dell’ambulanza hanno dovuto aspettare i vigili del fuoco. Sui giornali è circolata molto la testimonianza di un ragazzo senegalese che ha raccontato anche in questura che cosa aveva visto dentro lo stabile: «Una ragazza urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa, ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta».

Per ora sono state fermate due persone, due uomini di origine senegalese che secondo Repubblica non avrebbero i documenti in regola: «Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario».

Ieri, mercoledì 24 ottobre, intorno alla violenza e alla morte di Desirée Mariottini sono nate molte altre questioni. In tarda mattinata il ministro dell’Interno Salvini è arrivato a San Lorenzo, è stato contestato, se ne è andato, ha minacciato di «tornare con le ruspe» ed è effettivamente tornato qualche ora dopo parlando di occupazioni abusive e di spazi sociali: «Si sta lavorando per mettere in galera questi vermi, queste bestie. La procura e la questura hanno già le idee chiare, stanno facendo i riscontri del caso. Temo che anche questa volta siano tutti cittadini stranieri e farò tutto il possibile perché vengano rispediti immediatamente a casa loro». Salvini ha anche promesso un piano straordinario di sgomberi: «Da ministro mi impegno a fare pulizia e a tornare con la ruspa, ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio». E ancora: «sulla mia scrivania ho quasi un centinaio di richieste di intervento su Roma: mi chiedo nei 10-20 anni precedenti cosa sia stato fatto».

Da tempo i residenti e i movimenti del quartiere avevano segnalato una situazione critica nella zona in cui si trova lo stabile nel quale Desirée Mariottini è morta: un’area che appartiene a privati, che è praticamente abbandonata e dove recentemente sono avvenuti diversi casi di aggressione anche legati allo spaccio. C’erano già state delle mobilitazioni di quartiere, negli scorsi mesi, contro le speculazioni edilizie, per chiedere una riqualificazione della zona e un intervento significativo da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni. È stato organizzato per oggi alle 14 un presidio femminista in piazza del Campidoglio, mentre venerdì alle 18, in piazza dell’Immacolata, a San Lorenzo, ci sarà un nuovo presidio per denunciare l’abbandono del quartiere.

Nel frattempo, sempre ieri, c’è stato un incontro tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell’Interno, in presenza del procuratore Giuseppe Pignatone, durante il quale sarebbe già stato predisposto un elenco degli edifici da sgomberare in città: prima quelli pericolanti, poi i luoghi in cui sarebbero state riscontrate condizioni igienico-sanitarie degradate e infine gli spazi sui quali c’è già una sentenza della magistratura. Sarebbero circa novanta occupazioni in totale. Alla notizia su alcuni giornali e anche sui social ha cominciato a circolare la domanda se le procedure di sgombero coinvolgeranno anche CasaPound, che da anni occupa un palazzo del demanio in centro. Salvini ha fatto sapere che intende partire «dai primi quattro stabili che hanno carattere di instabilità» e che per lui non esistono comunque «occupazioni di serie A e serie B».