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  • Lunedì 22 ottobre 2018

In Svizzera si vota per tenere le corna alle vacche e alle capre

Grazie all'iniziativa di un contadino di Berna: governo e Parlamento hanno raccomandato di votare contro

In Svizzera il 25 novembre si terrà un referendum sulla possibilità di dare incentivi economici ai contadini che decidono di lasciare le corna ai bovini e alle capre dei loro allevamenti. L’iniziativa si chiama “Per la dignità degli animali da reddito agricolo (Iniziativa per le vacche con le corna)” ed è stata promossa dal gruppo “Hornkuh” di Armin Capaul, un contadino della zona di Berna che gestisce una piccola azienda agricola. Secondo i promotori del referendum, la decornazione è un intervento molto doloroso per gli animali, oltre a privarli di una parte del corpo che serve per comunicare e svolgere molte altre funzioni. Oggi solo il 10 per cento di vacche e capre possiede ancora le corna.

La maggioranza degli allevatori decide di tagliare le corna alle vacche e capre per il timore che gli animali si feriscano tra loro e che diventino pericolosi per l’uomo. È una scelta che ha anche diverse ragioni pratiche: le vacche con le corna, per esempio, hanno bisogno di stalle più grandi che comportano spese maggiori.

L’iniziativa di “Hornkuh” non prevede penalizzazioni per gli allevatori che decidono di tagliare le corna a vacche e capre, ma incentivi per quelli che scelgono di non farlo. I contributi ammonterebbero a 15 milioni di franchi all’anno (circa 13 milioni di euro), cioè 190 franchi a mucca (165 euro) e 38 a capra (33 euro). Se l’iniziativa dovesse essere approvata nel referendum del prossimo 25 novembre, bisognerà cambiare il testo della Costituzione svizzera.

Il governo e il Parlamento svizzero, intanto, si sono espressi contro il referendum. Entrambi, si legge sul sito del governo, ritengono che l’iniziativa risulterebbe più dannosa che utile per il benessere degli animali: «un contributo per gli animali con le corna potrebbe comportare l’aumento della costruzione di stalle in cui gli animali sono legati; infatti in questo modo la detenzione degli animali con le corna è più semplice. Inoltre le corna aumentano il rischio di lesioni». L’iniziativa è stata difesa da alcuni deputati, soprattutto di sinistra, ma la maggioranza di loro ha sostenuto che non ci siano prove scientifiche che possano indicare una eventuale sofferenza dell’animale privato delle corna, e ha ritenuto troppo complicato trovare i soldi da stanziare per gli incentivi proposti nell’iniziativa.