Si cerca un’altra Nazionale
Continuano questa sera, con molte facce nuove, gli esperimenti di Roberto Mancini per trovare la miglior squadra possibile per quando si ricomincerà a fare sul serio
Questa sera a Genova la Nazionale di calcio maschile gioca in amichevole contro l’Ucraina allenata da Andriy Shevchenko. La partita (Rai 1, ore 20.45) servirà come preparazione in vista dell’impegno ufficiale nella UEFA Nations League contro la Polonia, in programma domenica sera a Chorzow. Per le due partite in programma questa settimana il commissario tecnico Roberto Mancini ha convocato 28 giocatori: come nelle partite precedenti, con ogni probabilità vedremo due formazioni diverse, nessuna delle quali può dirsi “titolare”.
Per il calcio italiano i tempi sono quelli che sono: abbiamo pochi giocatori di livello internazionale e tanti altri discreti che si stanno avvicinando al picco della loro maturità calcistica senza avere molta esperienza ai massimi livelli. Ci si deve lavorare, quindi, perché in questo momento tutte le altre grandi nazionali europee sono superiori ma prima o poi bisognerà giocarci contro. Mancini sta provando molti giocatori, come si è visto dalle ultime convocazioni, e alcuni di questi non sono molto noti, perché vengono da squadre italiane di seconda o terza fascia, o giocano all’estero da anni.
Gianluca Caprari, per esempio, è uno degli attaccanti della Sampdoria ed è alla prima convocazione in Nazionale, quando ha venticinque anni. Gioca a Genova da circa un anno, dopo essere cresciuto nelle giovanili della Roma e aver passato sei stagioni con il Pescara tra la Serie A e la Serie B. Nell’estate del 2016 fu comprato dall’Inter per circa otto milioni di euro, ma di fatto non ne ha mai fatto parte. Dopo l’ottima stagione 2016/17 disputata in Serie A con il Pescara, l’Inter lo cedette alla Sampdoria per quindici milioni di euro, ottenendo una notevole plusvalenza necessaria al bilancio del club per via delle restrizioni imposte dal Fair play finanziario della UEFA. Caprari alla Sampdoria è uno degli attaccanti più importanti, grazie soprattutto alla sua duttilità: è un trequartista ma può essere impiegato come prima punta e anche come esterno d’attacco, con risultati discreti.
Inizialmente Caprari era l’unico giocatore alla prima convocazione in questo ritiro. Poi però il terzino dell’Inter Danilo D’Ambrosio si è infortunato e ha dovuto lasciare il ritiro di Coverciano. Al suo posto Mancini ha chiamato dal campionato spagnolo Cristiano Piccini, un giocatore che in molti faticheranno a riconoscere se scenderà in campo. Piccini ha 26 anni ed è cresciuto nelle giovanili della Fiorentina. I suoi primi quattro anni da professionista li ha passati in prestito a squadre minori italiane, tutte nell’orbita di Firenze: prima alla Carrarese, poi allo Spezia e al Livorno. Nell’ultima stagione in Serie A del Livorno, Piccini si dimostrò un terzino affidabile, con qualità discrete ma complete per il suo ruolo: buona corsa, buona tecnica di base e adattabilità sul piano tattico. L’anno seguente la Fiorentina lo diede in prestito al Betis Siviglia, dove alla stagione d’esordio giocò poco ma venne comunque confermato fra le riserve per la successiva. È rimasto a Siviglia due anni, iniziati con un posto da titolare perso a metà della prima stagione per la rottura del legamento crociato di un ginocchio e poi ripreso nella stagione seguente. Nell’estate del 2017 venne venduto allo Sporting Lisbona per poco più di due milioni di euro: un valutazione quadruplicata nel giro di un anno, visti gli otto milioni che il Valencia ha pagato per acquistarlo lo scorso luglio. Fin qui ha giocato tutte le partite di Liga, tranne una, e nell’esordio in Champions League contro il Manchester United.
Un’altra sostituzione è stata necessaria dopo l’infortunio dell’attaccante Simone Zaza. Al suo posto è stato convocato Kevin Lasagna, attaccante mantovano dell’Udinese protagonista qualche anno fa dell’inaspettata promozione in Serie A della piccola squadra del Carpi. Lasagna ha esordito in Serie A a 24 anni, piuttosto tardi. La sua carriera è iniziata nelle giovanili del Chievo Verona e poi è proseguita a fatica in tante piccole società della bassa padana: Suzzara, Governolese, Cerea ed Este. A Lasagna sono sempre state riconosciute doti atletiche sopra la media, soprattutto per quanto riguarda la facilità nella corsa, il suo punto di forza, e anche una dedizione assoluta al calcio. Ma per anni fu bloccato da un corpo gracile che si sviluppò tardi e che venne giudicato come un grosso limite. La sua fortuna fu finire al Carpi nel 2014, l’anno della sua storica prima promozione in Serie A, di cui fu protagonista con trenta presenze e cinque gol, lo stesso numero di reti segnate poi al debutto in Serie A. L’anno successivo, ritornato in Serie B, triplicò il numero di gol stagionali dimostrandosi all’altezza di un posto in una squadra di terza fascia in Serie A. L’anno scorso è stato il capocannoniere dell’Udinese in campionato con dodici gol.
Oltre alle tre novità citate – a cui si deve aggiungere anche Lorenzo Tonelli, convocato al posto di Alessio Romagnoli – sono tornati in Nazionale Francesco Acerbi e Sebastian Giovinco, rispettivamente dopo due e tre anni di assenza, e Alessandro Florenzi, Marco Verratti e Patrick Cutrone, dopo i loro recenti infortuni (Cutrone però si è fatto male di nuovo ed è rientrato a Milano). Non si parla comunque di nessun nuovo giocatore in grado di alzare da solo il livello della squadra in qualche reparto. I nomi di quelli importanti in rosa li conosciamo già: sono Alessandeo Florenzi, Leonardo Bonucci, Marco Verratti, Jorginho, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne, gli unici calciatori italiani di caratura internazionale e con anni di esperienza ai massimi livelli. Loro sono i titolari dell’Italia, sulla carta: ora resta da completare il resto della squadra. Ci sono diversi giocatori in ballo per ogni ruolo “aperto” e le partite di questa settimana aiuteranno Mancini a capire quali siano i più adatti nel 4-3-3 con cui ha giocato finora.
Nella probabile formazione di stasera ci dovrebbero essere due novità. Una è l’esordio a centrocampo di Nicolò Barella, già convocato ma fin qui mai utilizzato. Barella è uno dei giovani italiani più promettenti in circolazione: gioca nel Cagliari e si è fatto notare per visione di gioco e grande dinamismo. L’altra novità potrebbe essere l’utilizzo di Federico Bernardeschi come “falso nove”, cioè schierato nella posizione che di norma spetta al centravanti. Bernardeschi non è un centravanti, è un esterno, e giocherà quindi in posizione più arretrata, favorendo gli inserimenti di Chiesa e Insigne. Quest’ultimo conosce bene questo modo di giocare, dato che nel Napoli lo ha fatto per anni.