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  • Lunedì 24 settembre 2018

La grande riforma sanitaria in India

È stata annunciata dal primo ministro Narendra Modi: offrirà assistenza a circa mezzo miliardo di persone, ma ci sono dubbi sulla sua efficacia

Il primo ministro dell'India, Narendra Modi (AP Photo/Bikram Rai)
Il primo ministro dell'India, Narendra Modi (AP Photo/Bikram Rai)

Nel fine settimana, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato l’avvio di un nuovo programma sanitario in India, che coinvolgerà circa mezzo miliardo di persone. L’iniziativa, che era stata anticipata a inizio anno durante la presentazione del piano di spese annuale federale, è stata definita da molti come la più grande riforma sanitaria mai realizzata al mondo. Non tutti sono però convinti che possa cambiare significativamente le cose, in un paese come l’India dove il sistema sanitario pubblico è molto carente e avrebbe bisogno di maggiori investimenti.

Il programma sanitario è dedicato alle 100 milioni di famiglie che vivono in estrema povertà in India, quindi dovrebbe coprire circa 500 milioni di individui, su una popolazione complessiva di oltre 1,3 miliardi di persone. Ogni nucleo familiare avrà a disposizione fino a 500mila rupie (circa 5.800 euro) per curarsi negli ospedali indiani, con meccanismi che prevedono la possibilità di accesso anche alle strutture private, dove la qualità del servizio è solitamente superiore, ma offerta a prezzi molto alti.

Commentando l’iniziativa domenica 23 settembre, Modi ha detto che si tratta di un programma “senza precedenti per le sue dimensioni”, un progetto che “dimostra il nostro saldo impegno per migliorare la salute dell’India”. L’avvio del programma sanitario, che molti chiamano “Modicare”, è considerato dai più critici come una mossa elettorale: all’inizio del prossimo anno ci saranno le elezioni federali in India, con Modi alla ricerca della rielezione.

Le risorse messe a disposizione per il programma sanitario sono comunque molto basse, pari a circa lo 0,2 per cento del prodotto interno lordo (PIL) dell’India. Il paese è da tempo agli ultimi posti nelle classifiche internazionali sulla spesa per la salute pubblica, con una spesa complessiva che si aggira appena intorno all’1 per cento PIL. La presenza di numerosi ospedali privati non migliora molto la situazione, a causa degli alti costi per potersi curare privatamente.

Gli ospedali pubblici in India sono pochi, non hanno molti fondi e mancano spesso di personale qualificato. Si stima che in tutto il paese ci siano soltanto un milione di medici, mentre gli ospedali statali sono appena 15mila per una popolazione enorme e diffusa su un grande territorio. La spesa per persona in India è stata pari a 238 dollari nel 2017, meno della metà rispetto a quella della Cina attestata a 762 dollari. Per confronto, in Italia la spesa è stata di 3.541 dollari per persona (fonte OECD).

Il nuovo programma sanitario indiano ha comunque ricevuto commenti positivi. L’ex presidente dell’Associazione dei medici dell’India, KK Aggarwal, ha detto che la riforma “segnerà una svolta” per l’intera nazione: “La salute è un diritto fondamentale ed è responsabilità del governo prendersi cura delle persone che non se la possono permettere”. Oltre al nuovo sistema di aiuto per i poveri, il governo è al lavoro per costruire circa 150mila centri medici e piccole cliniche in giro per il paese. Il programma era stato annunciato in precedenza ed è finanziato con circa 190 milioni di dollari, una cifra ritenuta da molti insufficiente per portare a qualche significativo cambiamento nella copertura sanitaria.