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  • Venerdì 21 settembre 2018

Marine Le Pen dovrà sottoporsi a una perizia psichiatrica

Lo ha ordinato un giudice nell'ambito di un'inchiesta su alcune foto cruente che pubblicò nel 2015: lei non l'ha presa benissimo

Marine Le Pen a Fréjus, 16 settembre 2018 (YANN COATSALIOU / AFP)
Marine Le Pen a Fréjus, 16 settembre 2018 (YANN COATSALIOU / AFP)

Un tribunale francese ha ordinato che Marine Le Pen si sottoponga a una perizia psichiatrica nell’ambito di un’indagine in cui è accusata di aver diffuso nel 2015 immagini delle esecuzioni commesse dallo Stato Islamico. Le Pen, presidente del partito di estrema destra che ora si chiama Rassemblement National (l’ex Front National), ha detto che non intende farlo spiegando che tutta questa situazione è «allucinante».

Il 16 dicembre del 2015, Marine Le Pen aveva pubblicato su Twitter tre fotografie delle atrocità commesse dallo Stato Islamico, compresa quella dell’esecuzione del giornalista statunitense James Foley. Le immagini erano accompagnate dalla frase “Questo è Daesh!”, in risposta al commento di un giornalista francese accusato di aver paragonato il suo partito all’Isis (“Daesh” è un altro acronimo per fare riferimento allo Stato Islamico e per escludere parzialmente l’aggettivo “islamico” dal concetto di ISIS).

Per la pubblicazione di quelle tre foto, nel marzo del 2018, Marine Le Pen era stata indagata: non per apologia di terrorismo, ma per la «diffusione di immagini violente, pornografiche o contrarie alla dignità» che avrebbero potuto essere viste da dei minori. Il reato, punito dagli articoli 227-24 e 706-47 del codice penale francese, prevede fino a tre anni di carcere e 75 mila euro di multa. E comporta, automaticamente, sempre secondo il codice penale, che le persone perseguite per quei tipi di reati vengano anche sottoposte a una perizia medica. Il procuratore di Nanterre, che segue il caso, ha detto che si tratta dunque di un «obbligo legale», di una misura ordinaria e non «di una misura speciale contro Marine Le Pen».

Le Pen ha però reagito dicendo che la richiesta è «allucinante» e che non intende sottoporsi alla perizia. Alcuni deputati del suo partito hanno commentato che far sembrare pazzi gli oppositori politici è uno dei metodi usati dai regimi totalitari.

Le Monde ha precisato che essere sottoposti a una perizia psichiatrica non equivale a una diagnosi di malattia psichiatrica e che l’obiettivo della misura contenuta nel codice penale è semmai quella di verificare che la persona coinvolta si renda conto di ciò che ha fatto e del significato delle parole o delle immagini che ha diffuso. L’esame ha insomma lo scopo di determinare se la responsabilità penale debba essere attenuata in caso di alterazione del giudizio al momento dei fatti.

Sul caso è intervenuto anche Matteo Salvini per dimostrare solidarietà a Marine Le Pen. Ma la decisione del tribunale è stata criticata anche dal leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon che ha detto di essere in totale disaccordo con la «psichiatrizzazione della decisione politica» perché Le Pen «è politicamente responsabile delle proprie azioni»: non tutti i mezzi per combatterla sono «buoni o accettabili» e «non è con tali metodi che l’estrema destra verrà fatta regredire».