Twitter ha sospeso per sempre gli account del complottista Alex Jones

Il social network ha cambiato idea, dopo che per settimane aveva difeso la scelta di lasciargli spazio contrariamente a quanto fatto da Apple e Facebook

Twitter ha sospeso in modo permanente gli account di Alex Jones, un noto conduttore televisivo e radiofonico americano complottista e di estrema destra, fondatore del sito Infowars. Si tratta dei suoi account personali e di quello di Infowars, su Twitter e su Periscope, il servizio di Twitter per fare dirette video. Un mese fa Twitter era stato criticato perché aveva imposto a Jones una sospensione di una settimana, contrariamente alle risoluzioni più drastiche di Apple, Facebook, YouTube e Spotify, che avevano rimosso dalle proprie piattaforme i podcast, i video e le pagine di Jones. Twitter ha preso la nuova decisione dopo nuovi video e tweet di mercoledì che violavano le regole di uso del social network. I due account avevano insieme 1,3 milioni di followers.

Jones ha 44 anni, si fece conoscere in radio dalla fine degli anni Novanta quando fondò Infowars, ma il successo è arrivato di recente grazie alle teorie del complotto alimentate dall’estrema destra. È un grande sostenitore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con cui ha un rapporto personale e consulti ricorrenti. Su Infowars e nell’Alex Jones Show, il suo programma radiofonico, ha propagandato negli anni varie bufale cospirazioniste, da quelle sull’11 settembre come operazione segreta del governo americano a quelle sugli attacchi chimici in Siria compiuti dai Caschi Bianchi, dal cosiddetto “Pizzagate” fino a quella secondo cui il massacro nella scuola elementare di Sandy Hook del 2012, in cui morirono 26 persone, fu una messinscena.

Diffondere teorie complottiste rientra nella libertà di espressione?

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